Alexander Doni

NOTIZIE AS ROMA DONIDoni, ex portiere della Roma, ha rilasciato un’intervista a La Stampa parlando dei suoi ricordi delle sfide contro la Juve: “In questo momento sono a Orlando, ma il pallone non è scomparso dalla mia vita. Seguo ogni partita della Roma, tanto che nel 2020 mi piacerebbe portarla qui a giocare la Florida Cup, un torneo organizzato ogni gennaio anche da un mio socio”.

Domani c’è Juve-Roma: ricordi particolari?
Prima volta non felicissima all’Olimpico: perdemmo 1-4. Era una Juve fortissima: Capello in panchina, Ibrahimovic, Trezeguet, Nedved e tanti altri campioni in campo. La Serie A era ancora il campionato più bello del mondo. Al ritorno, al Delle Alpi, piccola rivincita: 1-1 nel finale con gol di Kharja. Mi tornano in mente anche due punizioni che mi ha segnato Del Piero.

Cosa significa, per un portiere, incrociare Cristiano Ronaldo?
La fortuna di giocare con Totti è stata compensata dalla sfortuna di affrontare Ronaldo e Messi. Due fenomeni. Devi solo sperare che non si inventino un colpo imprendibile. Cristiano, in quattro United-Roma, ne tirò fuori tre, due nel 7-1. Non mi ha segnato solo di sinistro.

È mai stato vicino alla Juve?
In due occasioni. Dopo i primi mesi romanisti, quando il mio riscatto era incerto, Juve e Barça si interessarono. Poi al termine dell’esperienza al Liverpool: cercavano un portiere da mettere alle spalle di Buffon, ma non andammo oltre una chiacchierata.

Su Olsen.
Non è da tutti capire subito il calcio italiano come sta facendo lui, un errore può capitare a chiunque.

Che sensazione le fa vedere Totti in giacca e cravatta?
Strana, lo vedo ancora giocatore. Nei momenti difficili, però, ha sempre preso le decisioni giuste. Sarà così anche da dirigente.

De Rossi è in dubbio.
Daniele è un amico vero. Quando smetterà, diventerà un allenatore eccezionale. Si è sempre esposto, soprattutto nei momenti più difficili, in difesa dei suoi compagni.

L’allenatore lo fa ancora Di Francesco: è giusto che sia finito sulla graticola?
Io prima di esonerarlo, dopo aver portato la Roma in semifinale di Champions, ci penserei mille volte.



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