Un momento difficile per la Roma, su questo non c’è dubbio. Dopo le vittorie prima della sosta contro Cagliari ed Empoli, sono arrivati i pareggi con Genoa e Sassuolo. L’ultima gara, contro la squadra di Dionisi, ha portato alla luce tutti i limiti di una squadra senza una trama di gioco e senza identità. Abbiamo visto giocatori involuti e spaesati, ma c’è un dato che va migliorato: l’approccio alle gare.
I black out che contraddistinguono le partite della Roma sono un primo dato sul quale riflettere: nei primi 15 minuti dei due tempi, i giallorossi hanno subito solo in campionato 13 gol (il 40% del totale). L’ultimo caso è stato proprio domenica al Mapei, quando la rete di Traore ha riaperto una partita che Abraham aveva indirizzato dagli undici metri.
Anche qualche giorno prima a San Siro, però, era successo lo stesso con il gol di Dzeko dopo neanche due minuti. Nei successivi 12 poi la Roma poteva prenderne anche altri due, a testimonianza di un approccio totalmente sbagliato e che ha estromesso la squadra di Mourinho dal cammino in Coppa Italia.
I 13 gol incassati nei primi 15 minuti di ogni tempo valgono alla Roma un ‘primato’ tutt’altro che positivo. Sono lo stesso numero di reti che nei medesimi frangenti ha subito lo Spezia e uno in meno di squadre come Cagliari e Sampdoria. Tra le prime dieci, la Roma, è in assoluto la squadra che fino a questo momento ha fatto peggio negli avvii di gara, sintomo che qualcosa andrà aggiustato da qui alla fine della stagione.
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