Luciano Spalletti, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Milan. Queste le sue dichiarazioni:
Bollettino medico: “Peres ieri ha fatto allenamento a parte perché ha questo trauma contusivo alla coscia sinistra, però ha fatto tutto l’allenamento e oggi rientra in gruppo, tutto a posto. Strootman e Vermaelen sono in gruppo, tutto a posto. Florenzi e Salah e Paredes proseguono nel percorso. Quella che è la novità che non ci piace è che Totti ha la febbre alta, ha preso un virus intestinale. Il dottore è andato lì, è stato un po’, però non è possibile recuperarlo per domani per come lo ha avuto e come lo ha preso”.
Si dice comunemente che il derby è una di quelle partite che mentalmente si preparano da sole. Quanto è difficile preparare la partita di domani proprio per il fatto che viene dopo la settimana del derby?
Io faccio un discorso sempre un po’ diverso. Il nostro campionato è uguale, è tutto difficile. Le partite si vedono dopo aver passato un periodo, si possono fare delle valutazioni generali da portare agli occhi dei calciatori. Abbiamo lasciato punti per strada che non dovevamo lasciare, poi magari siamo andati a riprenderli contro squadre toste. Quello che diventa fondamentale è che si possiede solo il presente, non bisogna guardare indietro né andare a preparare quella futura. Noi possediamo solo il presente e dobbiamo sfruttare il massimo dal presente. Per cui quando si va organizzare un lavoro, un’attenzione, il momento è ora, è quello che vivi. Se uno riesce a vivere sempre nel presente si accorgerà che è tutto più facile in relazione all’obiettivo finale e soprattutto vivrà con più gioia, più intensamente, la propria vita e professione. Dobbiamo dare peso allo stesso modo a tutte le partite. Non andare a rivangare su cose, non andare a guardare su quello che succederà fra un mese. Ora. Il momento è ora, sempre nel calcio. E’ il momento che giochi, è quello che vivi.
Che elemento toglierebbe al Milan?
Montella. E’ un grande allenatore, conosce Trigoria e ci tornerà da allenatore. C’è una differenza: la mia squadra è costruita per vincere, la sua no. E’ lui che sta facendo una grande cosa, io no. Lui è quello bravo in questo momento. Ho visto che mi ha perdonato, sono felice. Diventerà ancora più bravo
Qual è il pregio tattico del Milan?
Il possesso palla passa sempre per giocatori chiave. E’ un po’ quello che gli serviva da giocatore, aveva bisogno dei centrocampisti nella trequarti. Riporta il suo marchio da calciatore, questa rapidità e questa velocità di pensiero. Lui era così, era un astuto. Lui aveva 3 o 4 cose che gli alrti lo sapevano, ma era così bravo che lo faceva lo stesso e passava ugualmente. Tutte e due le squadre vogliono giocare la partita e possono vincerla.
Strootman come ha gestito la situazione?
E’ già andato via tutto. Per il derby abbiamo già dato nel 2016, vedremo nel 2017. C’è solo da parlare del guantone che Angelo Peruzzi ci ha messo nella squadra di Inzaghi. Poi di altro se ne parla nel 2017. Le nostre attenzioni sono tutte nella partita di domani. Si va oltre.
La Roma diventerà l’anti-Juve se vincerà domani?
Noi vogliamo essere quelli che battono il Milan, non quelli che saremo alla partita dopo. Diventa findamentale per la nostra classifica e la nostra identità, per quelli che sono i nostri obiettivi di questi due giorni. Noi vogliamo vincere contro il Milan, siamo costruiti per farlo. Poi vedremo che scenari si apriranno. Il parlare del futuro non ha senso se non vinci e fai passi corretti ora. Vincere, assolutamente. Ora.
Può essere uno spot per il calcio italiano questo match?
Si, anche il Napoli lo è stato. Ha giocato una grande partita. Ci sonon tante pretendenti per l’alta classifica, tante squadre forti. Quindi è corretto dire che il calcio italiano è in crescita, che ci sono squadre forti.
Questa Roma è più fisica, le piace o preferisce quella veloce?
Io penso sia meglio aggiungere la fisicità. L’obiettivo è che tu raggiunga l’obiettivo, un conto è avere lo scettro del possesso palla, ma la fisicità è un valore aggiunto. La fisicità è quella che ti fa sopperire alla qualità che ti manca. Però nella qualità cisono dei vantaggi. Quest’anno la cosa più evidente è che oggi la Roma è con Edin (Dzeko, ndr) e l’anno scorso era senza. Ma non solo, ho un rapporto con i miei calciatori più profondo quest’anno. La mia Roma è incentrata su di lui, lo sa anche lui quando è venuto in ufficio a parlarmi. Gli ho detto che la mia Roma l’ho vista sempre con un attaccante fisico. Ora siamo più lunghi di qualche metro, l’anno scorso era più corta. Io la preferisco un po’ più fisica perché quando la partita si incasina e gli avversari mettono il fisico tu riesci a sopperire. Come del resto è successo nella partita con l’Astra Giurgiu. Le squadre che hanno meno individualità, lo si vede, si portano a casa la partita con la cattiveria e la fisicità.
Avete segnato più nel secondo tempo che nel primo, è una vostra caratteristica? C’è una ragione?
No, perché può essere pericoloso. Io preferire andare in vantaggio subito e poi giocare. Dà vantaggio perché poi puoi sfruttare le occasioni. Noi abbiamo la possibilità di far vedere quello che è il nostro marchio, mentre per il momento non lo abbiamo ancora modellato bene. Secondo me ci arriveremo il prima possibile.
Il mercato?
La Roma ha la ricerca di andare a diventare più forte. Non si smonta mica una piscina per una sconfitta. La società ha lavorato, ha fatto strutture, il presidente ha fatto tanto. La Roma ha bisogno di diventare più forte e tutti coloro che lavorano nell’ambiente Roma lavoreranno per questo nel prossimo mercato.
La Roma è costruita per vincere? Chi è la favorita?
Noi. Siamo favoriti no. Noi siamo costruiti per vincere, loro no.
Come procede il recupero di Salah?
Se recupera visto pure quello che è successo a Francesco lo porto anche domani, vado a chiedere il medico. Io non mi rassegno a niente, ci capitano queste cose prima di una partita e io provo sempre a mettermi in mano tutte le soluzioni possibili.
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