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ETERE GIALLOROSSA, Di Giovambattista: “Abraham oltre ogni più rosea aspettativa”
Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Questa è “Etere giallorossa”: buona lettura!
Marco Violi (Roma Giallorossa TV): “Possibile che non c’è un giornalista serio che possa fare un’inchiesta sul motivo per cui i Friedkin abbiano acquistato la Roma? Sappiamo molto di loro rispetto a Pallotta, che era un perfetto sconosciuto. Rispetto all’ex presidente i Friedkin sono dei veri imprenditori, ma mi chiedo ancora cosa li ha spinti ad acquistare il club. E’ vero che legare il nome del Friedkin Group alla città di Roma dà visibilità, ma ci deve essere dell’altro. Finchè non lo diranno loro le nostre ipotesi valgono zero”.
Francesco Di Giovambattista (Radio Radio 104.5): “Per essere al primo anno di Serie A Abraham sta facendo bene. Lui è molto bravo a lavorare sulla linea difensiva avversaria e nella Roma sta abbassando molto il suo raggio di azione, quindi sta andando oltre ogni più rosea aspettativa”.
Roberto Maida (Radio Radio 104.5): “Abraham ha espresso forse solo il 70% del suo potenziale, ma deve diventare più determinante. La Roma lo serve poco, è una squadra che ultimamente segna solo con calci piazzati”.
Luigi Ferrajolo (Radio Radio 104.5): “Abraham non è stato fin qui aiutato, ha bisogno di una squadra alla sua altezza. Ha tantissimi margini di miglioramento ed è una delle poche note positive della Roma di quest’anno”.
Mario Corsi (Centro Suono Sport 101.5): “Totti nella Roma? Dopo che non se l’è filato nessuno, lui ha preso e se n’è andato. Secondo me lui un altro Pastore, un altro Maitland-Niles non lo fa venire, e probabilmente la Roma acquisterebbe un po’ meglio. Se prendi Totti e non fai le cose fatte bene, lui poi ti sputtana come ha già fatto in passato. Perchè lui non ha bisogno dei soldi della Roma”.
Gianluca Piacentini (Rete Sport 104.2): “Se davvero Totti dovesse accettare di avere un ruolo da dirigente nella Roma, spero e credo che possa chiedere garanzie diverse dall’ultima volta. Se prima era quasi un passaggio obbligato quello di passare dal campo alla dirigenza, ora mi sembra una scelta più consapevole da parte di tutti e due. Se Totti sarebbe divisivo? Ma no… La stella polare è Paolo Maldini, che è stato per anni fuori dal Milan, e ora al Milan sta dando tutto sé stesso: è stato una bandiera, è stato la storia del calcio. A Totti non gli si chiede di parlare della sostenibilità del calcio, ma deve essere da esempio ai giocatori che ci sono, poi il ruolo lo deciderà lui”.
Massimiliano Magni (Rete Sport 104.2): “Totti? Spero che ci sia un ruolo ben definito da riempire. Mi sembra anche il momento giusto, nonostante sia un periodo complicato per la Roma. Il suo ingresso nella Roma ora però potrebbe anche essere visto come indorare la pillola per le cose che vanno male”.
Stefano Agresti (Radio Radio 104.5): “Gasperini come Mourinho trovano sempre delle motivazioni per giustificare delle difficoltà che sono oggettive, quelle della Roma sono abbastanza clamorose, quelle dell’Atalanta un po’ meno. Ma come risultati non sono all’altezza delle aspettative, e dare la colpa a qualcuno che è al di fuori fa abbastanza comodo. Alcune volte hanno ragione, ma poi a volte diventano pretestuosi”.
Furio Focolari (Radio Radio 104.5): “Io ho sempre avuto Conte nel cuore, però quando dice certe cose pone dei limiti a sé stesso. Il discorso è simile a quello di Mourinho: non gli avranno preso i giocatori giusti, non avrà una grande squadra, ma tra i calciatori che ha lui e quelli dell’ultima in classifica del campionato inglese, c’è una differenza abissale. E lui ha perso contro quelli”.
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