Gabriele Gravina, presidente della Figc, è stato intervistato da 90° minuto su Rai 2 e ha parlato di vari argomenti, tra i quali la qualificazione dell’Italia ai Mondiali. Queste le sue dichiarazioni:
Ci sarà la possibilità di avere il 100% del pubblico per la gara di Palermo?
“Me lo auguro, non cambia moltissimo fra 75% e 100%, sarebbe un messaggio di grandissima speranza per tutto il paese”.
Ci sarà la possibilità di rinviare il campionato per dare qualche giorno in più all’Italia?
“Ne stiamo parlando da diverso tempo, anche se non c’è una richiesta scritta. Lo hanno fatto anche altre Federazioni coinvolte in questi spareggi. La nostra nazionale avrebbe bisogno di qualche giorno in più per preparare la sfida. Per il rinvio la vedo complicata, ma forse possiamo dare qualche giorno in più all’Italia con qualche anticipo e qualche posticipo”
Mancini?
“Abbiamo avviato un progetto importante. Prima delle fase finale del campionato Europeo, abbiamo trovato l’accordo per andare avanti insieme e lo abbiamo fatto prima della vittoria di Euro 2020. Faremo di tutto per qualificarci, ma Mancini è protagonista insieme a noi di un progetto che andrà avanti a lungo”.
La situazione economica del calcio italiano è molto precaria. Come si può fare per uscire da questa situazione?
“È arrivato il momento di fare una distinzione molto pragmatica fra quelli che sono fra quelli che sono gli indicatori legati alle licenze nazionali per l’iscrizione al campionato e quelli che sono gli indicatori che sono indispensabili per mettere sotto controllo la fase della gestione all’interno del nostro campionato. Lo dico perché il giorno 16 tutte le società hanno pagato e si sono messe in regola grazie ad una forte ricapitalizzazione da parte delle società che con grandissimi sacrifici vengono incontro a quelle che sono le reali esigenze del loro contro economico. Altra cosa invece è il momento della gestione. Noi lavoriamo in queste due direzioni: al momento dell’iscrizione dobbiamo sciogliere le riserve su una società per capire se ha fra attività e passività ha le risorse per poter affrontare il campionato. Poi ci sono due indicatori, che noi abbiamo sempre utilizzato per togliere dignità all’indice di liquidità, mi riferisco all’indicatore collegato all’indebitamento e al rapporto fra ricavi e costo del lavoro allargato. Questi due indicatori che abbiamo sempre utilizzato in sede di iscrizione e che hanno attenuato il valore dell’indice di liquidità, noi li vogliamo usare in sede di gestione e di mercato durante il campionato, quindi sono peggiorativi. Il rapporto tra i ricavi e il costo del lavoro allargato partirà con 0.8, scenderà a 0.7 e scenderà a 0.6. Una programmazione triennale e lo stesso vale per il criterio che riguarda l’indebitamento delle società. Ci stiamo lavorando. Ci sarà molta attenzione alla ipotesi di valutare all’interno dei ricavi l’effetto delle plusvalenze”.
Ci sono delle politiche per valorizzare i giovani italiani?
“L’unica politica è quella in credere nelle infrastrutture e nei vivai. I giovani selezionabili per le nazionale sono il 30%, c’è una tendenza a non valorizzare i nostri vivai. Questo è un grosso errore, si tende a valorizzare i giovani stranieri”.
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