Attilio Gregori, doppio ex di Roma e Verona, ha parlato a TMW della sfida in programma allo Stadio Olimpico questo pomeriggio alle ore 18.00.
Queste, le sue dichiarazioni: “Mi aspetto una partita difficile per la Roma perchè il Verona ha dimostrato di mettere in difficoltà tutte le avversarie. Il gruppo di Tudor gioca ormai con convinzione, ha una classifica tranquilla ed è libero mentalmente. Creerà problemi ai giallorossi”.
Sarà un Verona aggressivo?
“Ha la sua identità e la mantiene con tutti. Poi può perdere o vincere ma ha sempre la stessa idea in campo, è aggressivo, conquista palla nella metà campo avversaria e porta tanti uomini in zona gol. Rischia dietro ma è la filosofia che l’ha portato meritatamente ad avere una bella classifica”.
Deluso dalla Roma?
“Io la Roma non l’ho capita, non riesco a riconoscerla. Non ha un’idea di gioco e sarà un anno molto lungo e difficile. A Roma poi non è facile, la tifoseria giustamente pretende e pensa di avere una squadra in grado di lottare per i vertici, ma ripeto: non c’è idea di gioco, c’è uno… scegliere i giocatori domenica per domenica, si cambiano formazioni, ruoli e strategie, se mai ce ne fossero…”.
Mou che responsabilità ha?
“Le colpe vanno divise fra molti fattori: in primis c’è la società. Si parlava di una Roma da ricostruire in due-tre anni e la scelta di Mourinho a mio parere non è stata azzeccata ma non perchè Mou non abbia ottenuto risultati, bensì perchè non è il tecnico giusto per ricostruire. E’ un gestore, non un allenatore di campo. Ad esempio Gasperini e Juric sono allenatori diversi con un altro tipo di curriculum ma la Roma aveva bisogno di un altro tipo di allenatore. Mou è di tutto rispetto, ma non in grado di ricostruire la squadra praticamente dal nulla per un progetto di 2-3 anni”.
Parlando di portieri, invece, Montipò del Verona come lo vede?
“Affidabile, continuo. E’ andato in una squadra in cui ha preso un’eredità importante, quella di Silvestri che aveva fatto ottime cose”.
E Rui Patricio?
“Portiere normale, abbastanza affidabile, da sei. Ma ci sono portieri italiani che potevano e dovevano stare in porta alla Roma”.
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