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Julio Sergio: “Mourinho sa quello che fa, non è facile gestire uno spogliatoio”
Julio Sergio, ex portiere della Roma, ha rilasciato un’intervista a Centro Suono Sport parlando del momento dei giallorossi e di Mourinho. Queste le sue dichiarazioni:
Com’era Claudio Ranieri nei momenti di difficoltà?
“Difficile vederlo nervoso o arrabbiato, alcune volte alzava la voce. Anche quando faceva queste cose, però, rimaneva un gentleman”.
La “sfuriata” di Mourinho?
“Non è facile gestire uno spogliatoio, Mourinho è uno che capisce di calcio. Ai giocatori possono piacere o meno determinate scelte, ma devono sempre rispettarlo, lui parla in faccia. Se facciamo un paragone con le altre rose, non so se la Roma possa giocarsela in maniera competitiva, meglio avere un tecnico così che abbia carattere e sia in grado di gestire l’ambiente. Lui sa quello che fa affinché i calciatori abbiano un rendimento migliore”.
Mourinho, quando eri alla Roma, era tuo avversario all’Inter.
“Lui si mette sempre al centro, lasciando i giocatori tranquilli. È una persona incredibile e tutto lo apprezzano, è veramente una persona buona e questa è l’immagine che ho di lui. Ha un cuore enorme, però riesce tra virgolette a litigare quando ha bisogno per difendere i suoi giocatori. Ha esperienza per gestire l’ambiente”.
Che ruolo deve avere un presidente in una squadra di calcio?
“Il presidente deve essere sempre presente nello spogliatoio. Non è un problema se parla fuori, però deve farsi sentire. Non vedo grossissimi problemi, quello che ho sempre detto è che la mia Roma ha avuto Francesco Totti, è unico e non ci sarà mai più. Dopo tutto questo, quando la Roma ha avuto realmente una squadra per vincere il campionato? Mourinho da solo non vince nulla, non gioca lui. Dobbiamo pensare se le critiche siano giuste o meno, poi sono sempre i giocatori quelli che vanno in campo. Se Mourinho può lavorare di più, i giocatori possono migliorare ancora”.
I Friedkin parlano poco: quanto può influire questo in uno spogliatoio?
“Quando un allenatore deve sprecare tante energie per fare altro, Mourinho è anche umano e non può fare tutto lui, diventa pesante anche per lui. Sarei dispiaciuto se si stancasse, è importante per la Roma quindi vorrei che ci sia rispetto per la gente e per Mourinho”.
Quanto ti senti romanista?
“Non sono nato a Roma, quello che Roma mi ha dato e quello che mi ha dato la società è tantissimo. Ho tanti amici, i miei figli sono nati a Roma, io mi sento anche un po’ romano, ho vissuto 8 anni a Roma e sono stati probabilmente i migliori”.
Vorresti tornare a Roma?
“Sì, sto finendo i miei studi qui e voglio tornare a vivere a Roma”.
Rui Patricio?
“A me piace perché è un portiere esperto, ha fatto grandi cose. Non riesco a vedere tutte le partite perché qui in Brasile non le trasmettono tutte, però è un portiere regolare. In Italia è un altro calcio, il portiere deve crescere con il tempo. A parte Alisson che è un fenomeno, gli altri portieri hanno bisogno di tempo, Rui Patricio sta facendo bene e può fare ancora meglio”.
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