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La risposta della Roma. Mourinho, serve la svolta: “I giocatori sono con me”

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C’è da cancellare la delusione di San Siro con l’Inter, ma anche il mezzo passo falso interno con il Genoa di domenica scorsa. Insomma, non è stata una settimana positiva per la Roma quella che si conclude oggi a Reggio Emilia, in casa del Sassuolo, scrive La Gazzetta dello Sport. 

Anzi, probabilmente è stata quasi una settimana da incubo, visti anche i risvolti extracampo delle ultime 72 ore. E che non siano stati giorni sereni lo si è capito anche dal nervosismo palesato visibilmente ieri pomeriggio da José Mourinho in sala stampa, a Trigoria. C’è quel «se non mi fate domande sul Sassuolo mi alzo e me ne vado», anche se poi il portoghese non vuole rispondere quando le domande gli arrivano dirette proprio sulla partita di oggi.

Evidentemente anche l’allenatore giallorosso si rende conto che – al di là dell’immenso credito che ancora gode nella tifoseria – prima o poi dovrà obbligatoriamente riuscire a dare una sterzata alla squadra. E, di conseguenza, anche alla stagione giallorossa, troppo brutta per essere vera. Insomma, non fosse stato Mourinho, qualsiasi altro allenatore con un rendimento come quello del portoghese sarebbe se non contestato, quantomeno fortemente discusso. 

Mou gode invece di una immunità che nasce dalle sofferenze passate dei romanisti, che vedono in lui l’ultimo raggio di luce a cui aggrapparsi in un buio generale. «Ovviamente non sono contento della stagione, mi aspettavo di più», ammette José. E ci mancherebbe altro, visto che due obiettivi su tre (la qualificazione alla prossima Champions e la Coppa Italia) sono già di fatto sfumati. 

«C’è la Conference, che non è la Champions ma ci giocano squadre di grande qualità». Proprio come di qualità ne ha anche il Sassuolo, che per Mourinho è addirittura superiore alla Roma in alcuni aspetti: «Io non posso costruire dal basso, loro invece sì con Maxime Lopez e Ferrari. Hanno una grande qualità e sono superiori in qualcosa». Siamo alle solite. E se anche il Sassuolo oggi è superiore alla Roma, allora la ricostruzione deve essere netta e ampia. Ad iniziare proprio dall’atteso regista, che Tiago Pinto non è riuscito a portargli in due sessioni di mercato.

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Intanto, però, oggi Mourinho potrebbe decidere di cambiare qualcosa, sempre alla ricerca della soluzione migliore per far rendere la Roma a dei livelli che meriterebbe. E quindi oggi dovrebbe optare per il 4-3-3, mettendosi a specchio con il Sassuolo, modulo che ha utilizzato nella parte finale della partita di Coppa Italia con il Lecce e che avrebbe voluto utilizzare con il Cagliari, in casa, se Pellegrini non si fosse fatto male durante il riscaldamento pre-gara. Questo per cercare di dare maggior peso alla fase offensiva e per occupare meglio il campo. «Ma se giocheremo con tre punte dovremo lavorare bene sulle fasce», dice Mou. Con il 4-3-3 può trasformarsi in corsa in 4-2-3-1 (e viceversa), abbassando i due esterni d’attacco e alzando una delle due mezzali.

Che poi sia stata una settimana turbolenta lo si è notato anche per lo sfogo del tecnico a fine gara, subito dopo Inter-Roma. Mou ci torna su così: «Io da sempre ho degli sfoghi, ma quello che mi sono detto con la squadra resta negli spogliatoi. Non lo dico pubblicamente, anche se non posso negare di aver parlato con i ragazzi. Ma nessuno si è offeso. Anzi, i giocatori mi hanno detto che gli piace come lavoro. Io non ho segreti, parlo in faccia e loro non vogliono che cambi».

E anche se fosse vero il contrario, Mourinho non lo direbbe certo pubblicamente. Nel suo passato ha sempre difeso a spada tratta i suoi giocatori, che lo hanno ripagato con una fiducia totale, qualcuno anche disposto a buttarsi nel fuoco per lui. A Roma, evidentemente, ha deciso di usare una strategia diversa dal passato, forse anche perché il materiale tecnico con cui lavora in giallorosso è lontano parente di quello avuto in precedenza altrove. Sta di fatto che oggi bisogna cambiare marcia. «Perché per me arrivare ottavo o nono fa differenza». Già, in realtà l’obiettivo dichiarato era il quarto posto. Molto più su…

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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