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Mourinho: “La Roma è con me”
Uno per tutti, tutti per Mourinho. Nella settimana delle delusioni, delle sfuriate, delle indiscrezioni, il caposquadra cerca di riavvitare i bulloni del sistema, scrive il Corriere dello Sport. Dopo il duro sfogo di San Siro, che per onestà intellettuale conferma in toto, assicura anzi di avere tutto il gruppo dalla sua parte.
«Quello che succede nello spogliatoio resta nello spogliatoio – spiega – Ma non sono capace di dire che il discorso non c’è stato o che la vostra ricostruzione sia sbagliata. Questo no. Ma nessuno dei giocatori si è offeso. Posso semmai raccontarvi che i giocatori sono contenti, perché hanno di fronte un allenatore che dice loro le cose in faccia e accetta il dialogo. Ho chiesto: volete che cambi? A parte che non lo avrei fatto comunque, ma dalla squadra ho ricevuto un appello a insistere su questa linea perché in passato molti hanno lavorato con allenatori che si comportavano diversamente».
Dopo l’intemerata di Bodo, quattro giocatori vennero esclusi dalla lista dei convocati. Stavolta invece, aspettando l’annuncio della formazione, tutti sono stati precettati per il Sassuolo a parte gli infortunati Ibañez e Spinazzola e «a parte Zaniolo, che è stato escluso dall’arbitro» ed è squalificato.
Da questo punto di vista Mourinho abbassa i toni dello scontro: Le critiche ai giocatori sono parte del lavoro di un allenatore: non dovrei analizzare il primo gol che abbiamo preso? Che passaggio ha fatto Ibañez? Perché Karsdorp non ha capito la traiettoria del pallone come ha fatto Perisic? Perché Mancini è rimasto a metà? Perché Smalling non ha seguito l’uomo invece di guardare il pallone, visto che avevamo tre difensori?».
Qualcuno però leggendo le sue parole, e in particolare il riferimento a una Roma «da Serie C», non l’ha presa benissimo. Ad esempio Romano Perticone, difensore del Cittadella, che ha risposto a Mourinho con due tweet. Ecco la controreplica: «I miei giocatori mi hanno detto che questo calciatore è scarsissimo ma io non voglio entrare in questa polemica. Perticone ha ragione e mi scuso con lui».
Tornando al campo, Mourinho spiega le ragioni dello sfogo da spogliatoio: «Nei primi 12 minuti contro l’Inter potevamo prendere tre gol, è stato un inizio orribile. Però poi abbiamo tenuto testa alla squadra campione d’Italia fino al 2-0. Questa è la frustrazione. Avremmo potuto segnare tre gol anche noi, perché siamo stati dominanti. Non sono contento del risultato ma la prestazione è stata buona, dopo i primi 12 minuti. Mi dispiace per questa sconfitta ma si va avanti. Non possiamo fare altro. Ora c’è il Sassuolo, la Coppa Italia non conta più. Il campionato conta tantissimo perché è diverso arrivare quinti o sesti. Oppure noni o decimi. E tra poco tornerà la Conference, che per molti è facile ma in realtà è piena di squadre di qualità: se ripetiamo certi errori contro Marsiglia, Leicester o Rennes rischiamo di andare a casa».
Alessio Dionisi, l’avversario di oggi, sostiene che la Roma abbia maggiore qualità tecnica del Sassuolo. Mourinho non è d’accordo: «Abbiamo opinioni diverse. Io non posso costruire il gioco dal basso come fa lui con Maxime Lopez e Ferrari. Sono superiori, sono bravissimi».
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