Pau Lopez, portiere del Marsiglia e riscattato di recente dal club francese, ha rilasciato un’intervista a L’Equipe in cui ha parlato anche del suo periodo alla Roma. Queste le sue dichiarazioni:

Sei arrivato dopo due stagioni medie alla Roma, dove la pressione era un problema per te. A Marsiglia, sembri sempre molto sereno…
“Ma alla Roma, non è per la pressione che non ho mostrato il meglio di me. Il problema era che avevo perso la gioia di allenarmi, il piacere di giocare a calcio. Il Marsiglia è arrivato al momento giusto. L’atmosfera qui, lo spogliatoio, il modo in cui gioco, non lo so perché, ma fin dall’inizio ho ritrovato l’entusiasmo che avevo perso. Ero felice, mi stavo godendo ogni momento, e quindi non pensavo al resto, al fatto che c’era Mandanda. In particolare ho pensato che fosse una grande opportunità per me, ero felice di venire ogni mattina”.

Avevi davvero perso il piacere di giocare?
“Sì, completamente. Qui, per esempio, arrivo un po’ prima, rimango dopo, nella sala, scherziamo tra di noi, chiacchieriamo. Lì ero felice solo quando lasciavo il centro di allenamento e tornavo a casa dalla mia famiglia. Quante volte mi sono detto: “Maledetto il giorno in cui ho deciso di lasciare il Betis”. La Roma è stata una grande sfida, un club che può giocare l’Europa ogni anno. Ma quando non sei felice, non sei felice. Io non sono un appassionato che guarda il calcio tutto il giorno. Gioco perché mi piace, mi sto divertendo, non è un lavoro. E quando perdi quella leggerezza, quella mentalità, il tuo livello scende”.



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