Dal 31 marzo 2019 al 31 marzo 2021 la Juventus avrebbe “contabilizzato plusvalenze fittizie per 60,3 milioni di euro”, nate da 32 operazione dirette dall’ex dg Paratici e dal suo successore Cherubini, scrive La Stampa

Entrambi avrebbero “indicato un corrispettivo superiore al reale in attuazione di un unico disegno finalizzato a commettere le condotte illecite ascritte al cda della società per far apparire maggiori utili o minori perdite”. Ad Agnelli è ascritta la colpa di aver approvato queste situazioni trimestrali. I trasferimenti messi sotto la lente di ingrandimento sono quello di Akè (8 milioni, come Tongya), Peeters (4 milioni), Audero (20 milioni), Hajdari (4,4 milioni) e Sene (4 milioni).

Stessa contestazione anche a De Laurentiis per presunte plusvalenze fittizie finalizzate “a far apparire i risultati economici e un patrimonio netto superiori a quello realmente esistente”. Nell’affare Osimhen sono rientrati 4 giocatori: Karnezis (5,1 milioni), Liguori (4 milioni), Manzi (4 milioni) e Palmieri (7 milioni).

Anche l’ex presidente del Genoa Preziosi avrebbe approvato documenti di bilancio in cui sono presenti varie plusvalenze fittizie per 12,5 milioni, mentre per Ferrero della Sampdoria si parla di 11,1 milioni. Per Carra ed il Parma invece 8 milioni, l’Empoli di Corsi 2. L’atto notificato ai club e ai dirigenti è firmato dal procuratore Giuseppe Chinè e dal suo aggiunto Giorgio Ricciardi, che indagano già da aprile sul caso. Da ottobre il materiale è in mano alla procura federale.



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