Roma, Cristante duro: “Questo gol a cosa serve?”

Un premio di consolazione, nulla di più. Lo sguardo di Bryan Cristante, capitano senza fascia e anche senza posto fisso, racconta meglio di ogni commento la deprimente trasferta della Roma, adagiata su un campionato di incomprensibile mediocrità, scrive il Corriere dello Sport. 

Non per caso, dopo aver usato la testolina per il pareggio che non sposta in alcun modo i giudizi sulla partita, Cristante è andato subito a recuperare il pallone per guadagnare secondi e progettare l’assalto finale. «Il gol non basta – ammette a caldo – eravamo qui per vincere. E se non vinci non conta niente. Non rappresenta niente. Si festeggiano le reti se servono per qualcosa di importante».  

Un’analisi caustica, sinteticamente incisiva, per un calciatore che ama poco le chiacchiere e ragiona su fatti concreti. E che non si spiega un rendimento complessivo così grigio. Se Mourinho sottolinea la striscia di imbattibilità, e gli 8 punti nelle ultime 4 partite, Cristante fotografa l’attualità con onesta amarezza: «Dobbiamo solo lavorare, lavorare, lavorare. Sicuramente ci mancano dei dettagli, non abbiamo abbastanza continuità. E se non hai continuità, certe partite non riesci a portarle a casa». 

Il suo gol a tempo scaduto ha almeno evitato la sconfitta. Sarebbe stata la dodicesima stagionale. Ma la classifica racconta che la Roma, con Mourinho, è rimasta al punto di partenza: settima, con il rischio di un sorpasso da parte della Fiorentina (-4) che ha due partite in meno. Persino un piazzamento in Conference League, a 13 giornate dalla fine, è diventato incerto, con 7 punti in meno dell’anno scorso. Altro che Champions League. 

L’unico lato positivo è appunto Cristante, a cui il Sassuolo porta bene: le sue due reti in campionato sono capitate entrambe contro questo avversario, portando a 5 il malloppo totale in carriera. Non è sufficiente tuttavia a restituire il sorriso ai duemila romanisti arrivati a Reggio Emilia: «I tifosi vanno solo ringraziati per il sostegno. Sin dall’inizio della stagione sono stati fantastici e continuano a esserlo. Noi dobbiamo fare di più per renderli felici».