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Zaniolo, il broncio e poi i sorrisi: “L’importante erano i tre punti”

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Quello che il destino toglie, prima o poi lo restituisce. Zaniolo ha dovuto attendere poco. All’urlo strozzato con tanto di corsa sotto la Curva Sud vanificata per il gol annullato al 90′ con il Genoa, ieri ha fatto posto lo sguardo incredulo verso chi dubitava, tra le fila dello Spezia, che il calcio in volto ricevuto da Maggiore non fosse rigore, scrive Il Messaggero

Un rivolo di sangue che gli colava in fronte e la rabbia per aver visto per l’ennesima volta quel maledetto pallone non voler entrare. Non una, ma due traverse nel giro di altrettanti secondi a negargli la rete che il Var, richiamando l’arbitro Fabbri al check, concederà poi per interposta persona a Abraham. Sì proprio Tammy, il compagno di reparto, l’amico in campo e fuori che una ventina di giorni fa gli aveva tolto la gioia del gol-vittoria contro i rossoblù con un pestone a Vazquez. Il cerchio non ha impiegato molto a chiudersi e ha visto Nicolò confermarsi decisivo. Senza segnare. Senza dispensare assist. Senza giocare dal primo minuto.

Senza fare polemica per l’esclusione iniziale a La Spezia, la sua città adottiva nonostante l’anagrafe dica che è nato a Massa. E cancellando di colpo quei like sotto i post di alcuni giocatori della Juventus, apparsi sabato sera dopo il successo di Empoli, che poco erano piaciuti ai tifosi romanisti sui social. Ieri ha utilizzato Instagram soltanto per un selfie che lo ha raffigurato con la palpebra destra gonfia e l’escoriazione visibilissima sopra il naso. Poche parole che però hanno trovato l’adesione, tra gli altri, di Daniele De Rossi: «L’importante erano i tre punti».

Una partita stregata aveva bisogno del suo mago. E Mou lo ha pescato in panchina. Concentrato, poco propenso ai sorrisi, già nel riscaldamento con il preparatore Lalin. E appena entrato ha impiegato poco per rendersi pericoloso. Ci ha pensato Nicolau di spalle a negargli la rete su un tiro a botta sicura in area. Poi Provedel con la punta del guanto, quando lo spicchio giallorosso del Picco era pronto a esplodere di gioia. Fino ad arrivare al convulso finale con l’happy-end, a quel punto non così scontato. 

A La Spezia era ripartito a maggio, andandosi ad allenare a Pontremoli, ad una mezz’ora di auto da casa, proprio per farsi trovare pronto dallo Special One. Sempre a La Spezia riparte per l’ennesima volta la sua stagione. Fatta sinora di alti e bassi. A volte anche di qualche incomprensione come accaduto nel recente post-Verona o come era successo dopo Venezia e prima del match di Marassi con il Genoa. 

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Quello che importa però è che Nicolò c’è. In ottica giallorossa e nazionale azzurra. Perché alla Roma che prova a salvaguardare un posto in Europa, tra una ventina di giorni si sommerà una Nazionale che cerca il pass per i prossimi mondiali. E uno Zaniolo così determinante, può, anzi deve fare la differenza. Che sia dal primo minuto o a partita in corso, poco importa.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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