La serie A è al bivio finale: attendere la fine della pandemia e giocare pure in bermuda a luglio oppure mettere una volta per tutte la parola fine al campionato? Una domanda che divide i club e che avrà risposta entro 15-20 giorni.
Nelle ultime ore è andato in scena il consiglio di lega (tramite conference call) che ha visto più di una schermaglia tra Lotito e Agnelli. Il presidente della Lazio, infatti, vorrebbe riprendere appena possibile e terminare il campionato mentre non c’è questo ottimismo sul fronte Juve. Sono pochi gli alleati di Lotito, tra loro il Milan. Anche Roma, Atalanta, Samp, Brescia e Udinese cominciano a valutare la fine prematura della stagione.
Il pessimismo serpeggia anche perché sembra impossibile poter riprendere il campionato a maggio. L’ipotesi, quindi, sarebbe quello di farlo giocare a giugno e luglio. Ma anche in questo caso non ci sono certezze. Tutto dipenderà dalle decisioni del Governo di estendere oppure no le misure già in atto per contrastare il coronavirus. Campionato d’agosto? Ipotesi che non convince.
Si rischierebbe, infatti, di compromettere la prossima stagione che culminerà con gli Europei. Senza contare le problematiche legate a mercato e scadenza economiche. Ci si prepara quindi al peggio: scudetto non assegnato, retrocessioni dalla A alla B congelate, due promozioni dalla serie cadetta e campionato 2020-21 a 22 squadre per poi tornare a 20. In caso di stagione non conclusa c’è da risolvere poi la grana del taglio stipendi ai calciatori.
Si tratterebbe di una decurtazione del 30 per cento, un risparmio teorico per i club di circa 450 milioni lordi. che dovrà tenere presente di chi era in ferie in questo periodo di stop, e di chi era in malattia (in quarantena). In attesa di una decisione arriva, infine, l’apertura (sempre virtuale) dell’Uefa che è disponibile a far giocare la parte finale delle coppe europee solo una volta terminati i campionati.
(Leggo)
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