AS ROMA NEWS ALLENAMENTO DOVBYK – Non lo ammetterà nemmeno sotto tortura. Ma i 4 gol segnati al Barnsley gli hanno fatto tornare il sorriso. Perché De Rossi non ci sta a non vincere. Nemmeno in allenamento. Figuriamoci in partita anche se si tratta di un semplice test estivo, scrive Il Messaggero.

E così ieri, a dispetto di un programma originario che voleva le porte chiuse per la seduta di allenamento, Daniele ha avuto la gentilezza di aprirla ai quattro giornalisti al seguito della Roma in Inghilterra. Sorrisi, battute, squadra che si è allenata divertendosi e ha accolto nel migliore dei modi l’ultimo arrivato.

Sì, perché Dovbyk (insieme a Shomurodov) la notte prima, poco prima delle due, aveva raggiunto l’Hilton dove alloggiano i giallorossi. E ieri, intorno alle 11 era in campo insieme ai nuovi compagni. È chiaro che i 45 minuti dell’amichevole di Rieti non fanno testo. Bisognerà però inevitabilmente ripartire da lì e lavorare per integrare l’ucraino nella nuova Roma che ha in mente DDR.

Una squadra che imposta tre più due, accentrando Angeliño vicino ai due mediani e che ha l’ambizione di attaccare sempre almeno con sei uomini. Ci vuole quindi il sacrificio di tutti. Perché un conto è quando si ha il pallone, un altro quando lo si deve rincorrere. Anche nella seduta di ieri il mantra dell’allenatore è stato il solito: «Velocità e qualità». Una, due, tre, dieci volte, intervallate ad incitamenti individuali.

Daniele è un leader rispettato ma non un sergente di ferro. Lo si capisce dagli sguardi dei calciatori in campo, pronti a fare quello che gli viene chiesto senza proteste e dando l’idea di divertirsi. Sembra probabilmente il resoconto di ogni ritiro, dove sorrisi e pacche sulle spalle si sprecano.

Ma la sensazione che si ha, guardando la squadra lavorare, è di un gruppo molto unito. A tal punto che nel pomeriggio, è stato deciso di fare un’escursione tutti insieme, dove non sono mancate le prese in giro come quando Paredes ha immortalato Soulé che si era addormentato sul pullman.

Tornando a Dovbyk, da quel poco che si è potuto intravedere contro l’Olympiacos, è un attaccante generoso nei recuperi ma allo stesso tempo ama essere lanciato in profondità. Della serie: preferisce guardare la porta avversaria anziché dargli le spalle e far salire la squadra. Poi la sponda, il tocco a liberare il compagno quello viene naturale, ma soprattutto negli ultimi 16-20 metri. Immaginare quindi un simil Lukaku o Dzeko, si è fuori strada.

Non che non lo possa fare ma le caratteristiche dell’ucraino sembrano diverse. Si tratta di un centravanti d’area che andrà servito in profondità ma anche con i cross dagli esterni. Per questo motivo la Roma sta cercando un terzino destro abile nei cross. Il preferito è Pubill che però è ad un passo dall’Atalanta. Si farà un tentativo per Bellanova, altrimenti Assignon o Calabria. In difesa piace come centrale Badé del Siviglia. Ma prima deve uscire almeno uno tra Kumbulla (Parma) e Smalling. Intanto il Besiktas è tornato su Karsdorp.



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