NOTIZIE AS ROMA DZEKO – Probabilmente il primo compleanno da capitano della Roma lo avrebbe voluto festeggiare in modo completamente diverso. Anzi, senza quel probabilmente, se è vero – come è vero – che da quando indossa quella fascia si sente ancora più responsabilità di prima addosso.
Ed invece i suoi 34 anni oggi Dzeko li vivrà a casa sua, nella villa di Casal Palocco, ma non sarà solo. Perché con lui ci saranno anche gli amori di casa (la moglie Amra e i figli Dani e Una), ma idealmente anche tutto il popolo giallorosso. Perché la Roma di oggi più di tutti si identifica in lui e perché se tra i giocatori in grado di far pensare con un po’ di ottimismo al futuro, Edin in casa giallorossa è tra i primi. Se non il primo. Il bosniaco, tra l’altro, si è raccontato anche in una lunga intervista rilasciata a “Tha Athletic” in cui ha ripercorso varie tappe della sua avventura in giallorosso. Finendo poi con una considerazione legata proprio al suo compleanno: «I compagni mi dicono che ho 34 anni, ma che corro come uno di 22…».
A 22 anni Dzeko in realtà era sbarcato da poco in Germania, al Wolfsburg, e da lì a poco (nel 2009) con i suoi gol avrebbe trascinato la squadra della Bassa Sassonia a vincere il titolo. Ecco, quello sarebbe il paradiso per ogni tifoso romanista. E forse anche per Dzeko, che dopo aver vinto in Germania e Inghilterra, ci terrebbe da matti a fare il tris anche in Italia.
«È un peccato per un club come la Roma non aver vinto nulla in questi anni – continua Edin -. Spero che ciò possa cambiare, questo club merita di vincere trofei. Qui c’è tutto quello che puoi desiderare. Dobbiamo fare questo ultimo passo, ogni trofeo ti dà più fiducia». E Dzeko questo lo dice proprio da capitano, lui che dopo la partenza di Florenzi è diventato ufficialmente il detentore della fascia: «Non ho rubato niente a nessuno. Tutto cambia, è la vita. È un privilegio venire dopo Totti e De Rossi, le più grandi leggende non solo della Roma ma del calcio italiano. È una responsabilità ancora maggiore. E poi rispetto a 5 anni fa sono rimasto solo io».
Già, perché poi Edin ripercorre tutta la cavalcata storica della semifinale di Champions («Era facile giocare con Nainggolan e Salah: hanno qualità nel passaggio, sanno aprire gli spazi. Con Momo avevo un’ottima intesa, proprio come con Radja, uno che capisce il calcio»), con un piccolo appunto: «Se ogni anno vendi un calciatore, perdi continuità. Chi arriva ha sempre bisogno di tempo per abituarsi. Ma la Roma è cresciuta molto nelle ultime 4 stagioni e ogni anno diventa più grande».
E allora oggi sarà un compleanno in tono minore. Perché il coronavirus ha tolto la gioia e il sorriso a tutti in Italia, compresa la famiglia Dzeko. «Usciamo solo per fare la spesa, al massimo un salto in farmacia ma mai in due – dice Amra, la moglie di Edin – Stiamo a casa con i bambini, cercando di non fargli vivere il panico. Panico giustificato. Qualche settimana fa non la pensavo così, ma ora trovo giuste le misure di sicurezza adottate. Non resta che sperare che le cose migliorino. Non solo in Italia, ma in tutto il mondo». E quando si ripartirà, Edin probabilmente avrà modo di festeggiare in modo migliore…
(Gazzetta dello Sport)
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