Gianluca Mancini si riposiziona sulla linea a tre, quella che conosce meglio dopo il lungo periodo di formazione nel laboratorio di Gasperini, scrive il Corriere dello Sport. Non che l’avesse mai lasciata di sua spontanea volontà, ovviamente, visto che fin qui la Roma ha rinunciato in tre occasioni al suo vicecapitano ma sempre per squalifica (la prima scontata proprio contro lo Spezia, all’andata).
Il ragazzo di Pontedera è tra i calciatori di movimento più impiegati da Mourinho con i suoi 2.669′ in campo, due giri di lancette in meno sulle gambe rispetto a Karsdorp (2671′) e una quarantina in meno di Ibañez. Da qui alla prossima sosta di marzo, l’obiettivo è scavalcarli entrambi e prendersi lo scettro di “fedelissimo” dello Special One.
Un minutaggio che gli ha permesso di guadagnare il prolungamento automatico del contratto dal 2024 al 2026. L’opzione è scattata grazie al raggiungimento di alcuni bonus in questi due anni e mezzo di militanza giallorossa (112 presenze ufficiali), come è emerso nella recente relazione semestrale finanziaria del club. La fumata bianca, però, non esclude i dialoghi tra Tiago Pinto e l’agente del difensore, Giuseppe Riso, che vanno avanti da mesi: è un binario parallelo, sul quale corre un adeguamento dello stipendio al rialzo con probabile nuova scadenza dell’accordo lavorativo al 30 giugno 2027.
Mancini oggi guadagna poco più di 2 milioni e punta a un nuovo contratto da 3 milioni annui. La trattativa è apparsa già abbastanza indirizzata, ma attualmente la Roma ha posto il veto su tutti i rinnovi (incluso quello di Zaniolo): se ne parlerà a bocce ferme, una volta terminata la stagione, per evitare distrazioni.
C’è comunque un dato di fatto in questo matrimonio: Mancini ritiene la Roma un punto di arrivo e il club sembra disposto a legarsi praticamente a vita a un ragazzo che dispone di un fortissimo senso di appartenenza, oltre che di un atteggiamento battagliero in grado di ispirare i giovani.
Al netto della stima reciproca tra società e atleta, però, Mancini sa bene che in questa stagione il suo rendimento non è soddisfacente. Dopo aver perso l’Europeo, Gianluca sperava di imporsi in Serie A per ritrovare un posto anche in Nazionale. Il suo omonimo ct è tornato a convocarlo dopo il trionfo di Wembley, ma attualmente il difensore è indietro nella gerarchia azzurra.
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