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Rassegna stampa

Francesco e Ilary, non fateci questo

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Cuori in inverno dai social fino agli angoli di strada. In tanti dicono: se si separano pure Francesco e Ilary io mi voto alla solitudine perpetua, scrive il Corriere dello Sport. Eh sì, c’è chi può ancora scegliere e del resto lo sosteneva anche Ilary Blasi stessa in un’intervista recente alla rivista F: la libertà è sexy. 

Adesso Dagospia racconta che la rottura tra la signora Totti e il signor Blasi (assoluta parità di genere, qui) è vicina e anzi maturava dall’estate scorsa. Se è vero, fa male. Agli altri. Loro, probabilmente, ci hanno riflettuto sopra abbastanza a lungo. 

Vent’anni dopo, si sono allontanati persino i Tre Moschettieri. Però questa di Ilary e Francesco era una storia diversa. Diversa dalla mediocrità, diversa dalla banalità, diversa dal principio di indeterminazione sentimentale che governa i rapporti tra personaggi celebri. Una faccenda solida. Trasmetteva sicurezza. Belli a vedersi, quei due, e faceva caldo sapere che c’erano. Un amore intenso e leggero, alimentato da un’ironia romanesca che viaggiava tra i due come una corrente elettrica. 

Vent’anni fa, il 10 marzo 2002, cominciò con cinque gol alla Lazio e la maglietta di Totti: “6 unica” sul petto, scritta che tanti anniversari di matrimonio dopo divenne decorazione su un tiramisù. Francesco aveva visto Ilary in televisione, Letterina di “Passaparola”. 

Siccome era Totti, non gli fu difficile trovare amici comuni che gliela presentassero. Si partì da un appuntamento in un pub e da un cellulare smarrito, si passò per la dedica allo stadio con lei in tribuna a chinare gli occhi luminosi, si arrivò alla proposta di matrimonio in un ristorante sotto il castello di Santa Severa, in fondo a una passerella di petali di rosa, con un disco di Celentano che suonava intorno.  

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È una storia semplice, la loro. Semplice persino nei tentativi di ingigantirla, di farne un evento sorico e un esempio di colossale felicità. Quando Ilary e Francesco si sono sposati, il 19 giugno 2005, il ciglio della vertiginosa scalinata dell’Aracoeli, là dove gli antichi cominciavano a misurare la distanza dal centro del mondo, era affollato come una curva, addobbato di uno striscione giallorosso con le parole “Orgoglio romano”. Ed era anche attrezzato come uno studio televisivo, per via della diretta su Sky.  

Orgoglio romano, forse, ma vicenda universale. Amore genuino, tre figli baciati dall’avvenenza e magari anche dal talento: Cristian, che gioca nella Roma Under 17, Chanel e Isabel. Passione reciproca mai addormentata, neppure, anzi, tanto meno mentre Ilary scalava le gerarchie dell’intrattenimento, dalle Iene all’Isola dei Famosi, e Francesco cominciava a vedere il buio oltre la siepe. Con lei che azzera i ritmi lavorativi per due anni pur di non abbandonare in mezzo al guado il marito, nella fase traumatica dell’addio al calcio giocato. 

Quel duello d’intelligenze tra Ilary e Spalletti, quell’io ti salverò della donna che protegge il suo compagno confuso e smarrito, quelle due parole, piccolo uomo, che partono come un giudizio etico nei confronti del tecnico e tornano indietro come disco di Mia Martini in forma di regalo di pace. C’era davvero di tutto in una simile storia d’amore. Per questo fa male sapere che forse è finita. Per questo non abbiamo voglia di crederci. 

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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