NOTIZIE AS ROMA FRIEDKIN – Se Dan Friedkin voleva partire con il piede giusto, ci è riuscito. «Romulus and Remus Investments LLC» è la società che controllerà la Roma: costituita nel Delaware, ha acquisito l’86,6% delle azioni del club. E siccome a Pallotta la cosa che è stata rimproverata di più nei suoi 8 anni di presidenza è stata proprio la mancanza di empatia con la città, ripartire dalle radici (Romolo e Remo, appunto) è un passo intelligente.
Poi, è chiaro, a garantire l’eventuale immunità saranno risultati e comportamenti. «Siamo entusiasti di unirci alla famiglia della Roma – ha detto Dan Friedkin – e di rilevare un club iconico per renderlo uno dei principali nomi dell’universo calcistico». A cui ha fatto eco l’addio di Pallotta: «Mi auguro che Friedkin riparta da ciò che abbiamo costruito in 8 anni, trasformando la Roma in un club realmente internazionale. È una squadra speciale». E di speciale ieri c’era anche il giorno, visto che erano esattamente 12 anni dalla scomparsa di Franco Sensi, il presidente del terzo scudetto.
È stata una giornata lunga, vissuta tra Roma, Londra e gli Usa. Un closing che si è chiuso nella Capitale nello studio in centro della DLA Piper ma che è stato in parte anomalo. Tutti gli interessati erano collegati in una conference call: Dan Friedkin a Houston, il figlio Ryan a Londra, Pallotta a Boston e gli studi legali e i rappresentanti giallorossi (Fienga, Baldissoni e Francia) a Roma. A firmare il passaggio di proprietà il notaio Nicola Atlante, con le operazioni iniziate verso le 10 e concluse alle 16.
«Il nostro impegno verso la Roma sarà totale – ha detto Dan Friedkin – Saremo molto presenti, Roma è una città che occupa un posto speciale nei nostri cuori. Ci è stata affidata una squadra che è una parte vitale dell’anima di Roma, una responsabilità che prenderemo sempre sul serio e umilmente. Fienga è un ottimo Ceo, gli forniremo il supporto e i mezzi per sviluppare l’ambizioso piano strategico costruito insieme. La sua voce parlerà per la Roma. Vogliamo privilegiare investimenti sostenibili e a lungo termine piuttosto che soluzioni rapide di dubbia durata».
Ecco allora perché per un po’ si andrà avanti senza il nuovo d.s.. Friedkin vuole scegliere bene, senza doversi accontentare. Si vuole un nome di lungo respiro, che possa durare. Si aspetterà di vedere cosa succederà ai vari Paratici, Ausilio e Giuntoli. Nel frattempo il mercato lo farà Fienga, con l’ausilio di De Sanctis. Fienga che ha come primo obiettivo dare stabilità economica al club (le priorità all’orizzonte sono il lancio dell’opa sul 13,4% flottante e aumento di capitale). «È un privilegio lavorare con i Friedkin – ha detto il Ceo –. La loro passione e il loro impegno sono indiscussi. Sono onorato di essere stato scelto per un piano industriale che, nel primo anno, metterà le basi per ottenere risultati forti e sostenibili dentro e fuori il campo».
Fienga domani sarà a Londra e con l’occasione vedrà anche Ryan Friedkin. Sarà l’occasione per parlare di tutto, iniziando dalla stabilizzazione economica del club per finire con le prossime mosse di mercato. Zaniolo (in bella mostra sul sito del gruppo, all’annuncio dell’operazione) e Pellegrini non si toccano e questo è già un passo avanti.
Nel frattempo, ieri con Pallotta si sono dimessi dal CdA anche gli altri componenti del vecchio gruppo americano. Entro 5 giorni si fisserà la nuova assemblea dei soci (fine settembre) e poi si capirà cosa succederà alla quota italiana (a cominciare dal vicepresidente Baldissoni, a cui resterà affidata la competenza sul nuovo stadio, da vedere con che tipo di qualifica dirigenziale).
Nel frattempo al posto dei consiglieri uscenti sono stati nominati Dan e Ryan Friedkin, Marc Watts, Eric Williamson e Ana Dunkel. Con il sindaco Virginia Raggi che ha dato il suo benvenuto: «Auguri di buon lavoro alla nuova proprietà della Roma. Le nostre società di calcio sono un patrimonio importante per i tifosi e per la città». Friedkin lo ha capito molto bene.
(Gazzetta dello Sport)
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