Nella sua mente ripartirà proprio da lì, da quella corsa sfrenata sotto la curva Sud e quell’urlo strozzato in gola quando Rosario Abisso, l’arbitro di Roma-Genoa, gli ha annullato il gol della probabile vittoria, scrive La Gazzetta dello Sport

Nicolò Zaniolo sabato tornerà proprio sul luogo del delitto, lo stadio Olimpico, che poi da qualche anno è anche il giardino di casa sua, ma chissà se lo sarà anche in futuro. Lì il 5 febbraio ha preso il secondo cartellino rosso della stagione, lì cercherà di dare una mano alla Roma di Mourinho a rialzare la testa ed a tornare a quella vittoria che serve come il pane per non perdere ulteriore terreno con le squadre che precedono i giallorossi.

Zaniolo continua a giocare una doppia partita, quella in campo e quella fuori. In campo, ovviamente, sta alle direttive di Mourinho, schierato quasi sempre al fianco di Abraham, per una coppia che può anche diventare quella su cui la Roma punta a costruire l’attacco del futuro. Fuori, invece, balla sempre la questione del rinnovo contrattuale, che per alcune questioni anche lo disturba. 

Zaniolo infatti ha nella mente un rinnovo che gli è stato promesso da tempo, da quando c’era ancora la vecchia dirigenza e prima del doppio infortunio. La Roma, però, nel frattempo ha congelato tutti i possibili nuovi accordi, non solo quello di Nicolò. Tutto rinviato a fine stagione, con i Friedkin che hanno preso questa decisione «politica» anche per evitare i sussurri di una piazza che non gradirebbe oggi vedere dei rinnovi all’interno di una squadra che sta altamente deludendo le aspettative iniziali. 

Nel frattempo, però, il general manager giallorosso Tiago Pinto nei giorni scorsi si è visto con Claudio Vigorelli, l’agente di Nicolò, per spiegargli la situazione. Un incontro “diplomatico”, per tenere calda la situazione, ma dove non sono state gettate le basi per un possibile accordo. Il che nell’entourage del giocatore è stato preso come un segnale interlocutorio. Di certo non come un aspetto positivo.

D’altronde alla finestra c’è sempre la Juventus, che al giocatore è interessato da tempo e che nei giorni scorsi gli ha già fatto arrivare segnali importanti. Diretti ed indiretti. «Zaniolo? A giugno vedremo, prima pensiamo a questa stagione – ha detto una settimana fa Massimiliano Allegri –. Il mercato è lontano ed è un giocatore di un’altra squadra». Ed a giugno, infatti, si tireranno i conti: o sarà rinnovo o il rischio che Zaniolo vada altrove aumenterà. Con la Juventus, appunto, in prima fila.

Nel frattempo, però, Zaniolo continua a godersi la Roma, esattamente come ha esternato a fine partita, proprio contro il Genoa. «Possono cancellare tutto, ma questo rimarrà impresso per sempre impresso nella mia mente», ha scritto a fine gara, postando una foto della sua esultanza a braccia aperte verso la Curva Sud, il cuore pulsante del tifo giallorosso. Che poi, c’è da scommetterci su, si coccolerà il suo maggior talento anche sabato pomeriggio, quando all’Olimpico arriverà il Verona di Tudor. Uno che nello stadio romano qualche delusione storica l’ha già incassata da giocatore, adesso la Roma spera di replicargli il dispiacere anche da allenatore. 

Zaniolo, nel frattempo, dovrà anche imparare a essere meno «egoista» delle ultime partite. Dove, comunque, ha lasciato il segno. Nicolò ha voglia di essere decisivo, di prendere la Roma e trascinarla fuori dalle sabbie mobili. Questo, però, a volte lo fa andare anche oltre, cercando più la giocata individuale che non quella di squadra. Anche questo fa parte del processo di crescita. In attesa, poi, che Pinto e i Friedkin gli offrano il rinnovo di contratto.



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