Rassegna stampa
La Roma cerca un regista: Hojbjerg o Xhaka
José Mourinho non si è mai iscritto alla lista dei «giochisti» e non ha mai scelto un modulo fisso di riferimento. Non rientra nella categoria degli allenatori dogmatici, scrive il Corriere della Sera. Però, naturalmente, ha delle preferenze.
Dopo il desolante 2-2 di domenica contro il Sassuolo, che era privo di Scamacca e Raspadori, cioè dell’attacco titolare, ha confessato che partire da una difesa a 4 è comunque l’assetto che gli piace di più. «Fino alla fine della mia carriera». L’attuale scelta della linea a 3 è per mettere i calciatori più a loro agio. Una scelta della necessità, dunque.
Si può discutere all’infinito sull’apporto di Mourinho in questa stagione. Nessuno, lui per primo, può essere soddisfatto del settimo posto in campionato a -7 dalla Roma di Fonseca della passata stagione. Detto questo, però, resta inevasa la domanda principale: perché? La risposta dell’allenatore è soprattutto una: la mancanza di un regista. Mou voleva Xhaka, Xhaka non è arrivato né a giugno né a gennaio. E nemmeno un simil-Xhaka.
La richiesta di un regista è un alibi? Si può comunque fare meglio in assenza di un regista di ruolo? No e sì. Senza l’uomo che detta i tempi di gioco molto spesso ci si rifugia nel lancio lungo. Senza un adeguato schermo di protezione davanti alla difesa ancor più spesso si cerca di saltare il centrocampo e fare un gioco «di posizione».
Nella Roma non c’è un calciatore «completo» per quel ruolo, almeno secondo Mou. La ricerca, così, continua. Le prossime 13 partite serviranno come scrematura per l’anno prossimo. Sono in tanti a giocarsi il posto e anche i rinnovi non vanno visti come garanzia di una maglia da titolare. L’obiettivo di Mou è costruire una rosa molto più competitiva di questa. Tanti punti fermi attuali, almeno nelle speranze, potrebbero diventare importanti riserve.
Il punto dolente resta comunque il solito: il regista. E insieme a Granit Xhaka, che ha rinnovato il contratto con l’Arsenal ma potrebbe lo stesso finire sul mercato, c’è il nome di Pierre-Emile Hojbjerg, 26 anni, danese, ex Bayern Monaco e Southampton, che con Mourinho ha giocato molto bene al Tottenham.
Mou lo stima, Hojbjerg ha detto che è stato l’allenatore con cui si è trovato meglio. Il danese ha contratto lungo (2025) e un valore di mercato importante, però la sua situazione con gli Spurs è peggiorata. Con l’arrivo di Antonio Conte ha giocato regolarmente ma senza mantenere l’alto livello precedente.
E così, a gennaio, insieme a Kulusevski è arrivato anche Bentancur, che in campo occupa una posizione simile. Sono due recuperatori di palloni, ma Hojbjerg ha statistiche migliori soprattutto sui passaggi brevi. La prossima stagione, per la Roma, deve essere quella del riscatto. Per questo va preparata immediatamente.
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