La Roma prova a chiudere il mercato con una cessione che alleggerisca i numeri dell’organico e quindi il bilancio. Il nome caldo resta Amadou Diawara, del quale il general manager Tiago Pinto si sta occupando quasi a tempo pieno da tre giorni, scrive il Corriere dello Sport. Ma se anche riuscisse a piazzarlo in extremis, con la formula del prestito, quasi certamente non lo sostituirebbe un altro centrocampista. I Friedkin hanno preferito non alzare la posta durante la finestra invernale, rimandando a giugno il prevedibile salto di qualità che rispetto all’estate scorsa prevede anche una o due cessioni strategiche.  

Diawara, che non piace a Mourinho e quindi non ha più interesse a rimanere a Trigoria, vorrebbe andare al Valencia, come il manager Piraino ha spiegato ai media spagnoli. Ma al momento non sono arrivate offerte. E anche in Italia, al di là di generiche manifestazioni d’interesse, non sono in ballo trattative reali. Neppure con il Venezia, che ha mandato segnali senza passare all’azione concreta. Se Diawara dovesse restare bloccato tra due mondi, la Roma potrebbe trovare all’ultimo istante una sistemazione (sempre in prestito) all’altro centrocampista Darboe. Che piace soprattutto al Cagliari
 
Non sono attesi ingressi perché la Roma, con Sergio Oliveira e Maitland-Niles, ha allargato il cordone delle opzioni per Mourinho e non ha intenzione di aggiungere all’organico una novità solo per arricchire i numeri. 

L’ipotesi Nandez, di cui si parla in queste ore, resta molto difficile a prescindere dalle mosse della Juve: di lui Tiago Pinto aveva parlato al Cagliari a inizio mese, prima di prendere Sergio Oliveira, quando nell’affare sarebbe entrato Calafiori, poi finito al Genoa. Non si può escludere un colpo di scena, che coinvolga ad esempio Darboe, ma il tempo stringe. E Nandez, per caratteristiche, non è il centrocampista di cui ora avrebbe bisogno Mourinho
 
Tiago Pinto, su suggerimento di Mourinho, ha sondato il Valencia per Gonçalo Guedes, attaccante esterno portoghese classe ‘96. Potrebbe trovarsi a meraviglia nell’ipotetico 4-2-3-1 da cui ripartire. E in questo sistema di gioco, ovviamente, starebbe divinamente anche Granit Xhaka, il desiderio inafferrabile, il regista che manca dalla scorsa estate: nell’Arsenal non se la passa bene e a Mourinho aveva detto già sì l’anno scorso. Chissà che in estate non arrivi il momento giusto per un ricongiungimento.



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