NOTIZIE CALCIOMERCATO AS ROMA – Fine del calcio mercato, un bel sospiro: fine dell’agonia. L’estate è andata via a inseguire sogni (Milik), l’inizio di campionato è stato turbolento (caso Diawara, il rischio di perdere Smalling) e il futuro è tutto da scrivere, riferisce Il Messaggero.
Non era facile, con un club che si sta ristrutturando – la proprietà Friedkin è arrivata a metà agosto ed è qui dal 10 settembre – e che ha dovuto affrontare le questioni di mercato nel pieno di una crisi economica spaventosa (e questo vale per tutti), senza un ds – una vera e proprie anomalia – e con mission complicatissime: rinforzare la squadra, abbassando il monte ingaggi e facendo plusvalenze (cento milioni entro il 2021, per ora non è arrivata a dieci). Fienga e soci, ci sono riusciti? Vediamo.
Fonseca è soddisfatto, in parte. Qualcosa manca: ha assaporato Milik per poi ritrovarsi Dzeko, che va recuperato (è fondamentale). Ha chiesto Smalling dal primo giorno e l’ha ottenuto sul gong. Nel frattempo ha sperimentato una difesa baby, alla quale l’inglese darà un contributo d’esperienza: Ibanez va migliorato, Kumbulla è appena arrivato e dovrà crescere anche lui, Mancini è al secondo anno, Fonseca lo conosce bene e si fida. Diciamo che la difesa adesso è a posto.
La Roma, sul mercato ha operato soprattutto lì ed è chiaro il messaggio: si va avanti con i tre. Ora ci sono quattro centrali di buon livello o, volendo, due coppie per un eventuale quartetto. Il neo è non aver liberato Fazio e Jesus, che non vengono presi in considerazione da Fonseca e in più pesano sul monte ingaggi. Monte ingaggi che, in questa sessione, è stato decurtato degli stipendi dei quindici partiti, da Kolarov a Kluivert fino a Olsen, Under e Perotti (i più onerosi), ma è stato aggravato dai nuovi: tra risparmi e spesa, siamo più o meno a una decina di milioni in meno sulla voce stipendi. Ed è già qualcosa.
Quanto alle plusvalenze: per ora sono una decina di milioni aspettando di capire se i vari prestiti si trasformeranno in cessioni. Ma i conti interessano poco a Fonseca, che deve tentare la scalata Champions con una rosa ancora claudicante, non tanto negli undici. L’equivoco portiere non è stato risolto: per ora il titolare è la riserva (Mirante). Sulle corsie manca qualcosa. A destra, l’affidabilità: Peres, Santon e Karsdorp, basteranno? A sinistra tutto è in mano a Spinazzola (lo scorso anno spesso infortunato) e a un giovane bravo, Calafiori. A centrocampo, apprezzabile lo sforzo di tenere Veretout, nonostante la tentazione Napoli. Manca un vero play (si era parlato di Torreira), ruolo in questa fase ricoperto da Pellegrini.
In attacco ci sono solo Mayoral (che va testato come bomber), Dzeko, Pedro e Perez e l’inseguimento a El Shaarawy non andato a buon fine, fa capire come là davanti si sia un po’ corti. Possono essere alternati nel ruolo di trequartisti Mkhitaryan, Pellegrini, e in teoria c’è anche Pastore, che è stato escluso dai 25 della lista Uefa. Pedro è arrivato in tempi non sospetti e la qualità (vedi gol di Udine), lo spagnolo, sa cosa sia.
I dubbi possono essere sull’aspetto fisico, l’affidabilità andrà testata nel tempo. Stesso discorso vale per il confermato Mkhitaryan, che lo scorso anno, per problemi fisici vari, ha saltato sedici partite. L’impressione è che per il quarto posto la Roma dovrà inseguire, faticare. Non è detto che non ci arrivi. Consob ha approvato il Documento di Offerta relativo all’Opa promossa da Romulus and Remus Investments sulle azioni ordinarie. Corrispettivo per azione, euro 0,1165.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA