Rassegna stampa
La Roma non può sfruttare l’arma Trigoria
La decisione di rinviare gli allenamenti di gruppo dal 4 al 18 maggio ha preso in contropiede il calcio italiano. Non Fonseca (e quindi la Roma) che in un’intervista rilasciata domenica (ma resa nota ieri) a ‘Great Football’ già prefigurava – prima del discorso serale del Premier Conte – quello che sarebbe di lì a breve accaduto:
“Forse torneremo ad allenarci in maniera individuale dal 4 maggio. Speriamo invece che dal 18 potremo cominciare a farlo collettivamente.Per ora nessuno è certo della ripresa del campionato“. Parole dalle quali si evincono due cose: 1) L’allenatore già presumeva che potesse aver luogo questo slittamento 2) Ad oggi, Paulo non è convinto che il torneo possa ripartire.
Il rientro a Trigoria doveva rappresentare lo step per concentrarsi sulla brillantezza e la velocità. Questo rinvio cambia parzialmente le carte in tavola. Anche perché dentro la Roma c’è ancora spazio per una speranza. Ossia che il Governo possa tornare sui suoi passi e permettere di allenarsi individualmente agli atleti (come accade per gli sport individuali) all’interno della struttura del club. Il ragionamento a Trigoria è semplice: avendo sei campi a disposizione, e trattandosi perlopiù sino al 18 maggio di una mera fase di riatletizzazione, ci sarebbe lo spazio idoneo per garantire sedute individuali e la distanza di sicurezza che nemmeno una corsa al parco avrebbe. Entro giovedì la Roma completerà il ciclo dei tamponi per calciatori e staff con famiglie annesse.
(Il Messaggero)
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