Oltre alla questione ingaggi, Lega e Federazione lavorano su altri fronti. Nella riunione video organizzata dal Presidente della FIGC Gabriele Gravina l’obiettivo era “allineare il mondo del calcio in merito all’analisi dei danni provocati dall’emergenza Covid-19, per poi trasmetterla al CONI”.

Cioè quantificare le perdite: la Figc ha presentato uno studio distinguendo le “priorità da sottoporre in tempi stretti al Governi per fronteggiare la crisi di liquidità nel breve periodo”, che vanno dal riconoscimento dello stato di crisi del settore alla proroga sulle concessioni d’uso degli impianti sportivi e all’utilizzo di due giardinieri per ogni impianto.

A queste si aggiungono misure strutturali a medio lungo termine: verranno posticipati i pagamenti di tasse, licenze nazionali e le verifiche stesse sui bilanci dei club per l’iscrizione al campionato. Rinviate le verifiche Covisoc, la commissione di vigilanza sui conti delle società, e la possibilità di presentare garanzie bancarie, molte delle quali in scadenza 30 giugno. Tra le proposte che la Figc suggerirà al governo c’è quella che riguarda la revisione del Decreto Dignità, nella parte in cui cancella la pubblicità sulle scommesse sportive. Altre modifiche riguardano la legge sui diritti tv, la semplificazione per chi vorrà investire nei nuovi stadi, la legge sul professionismo sportivo, l’introduzione di un Totocalcio 2.0, i cui introiti non andrebbero allo stato ma ai club.

(Gazzetta dello Sport)



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