Rassegna stampa
Leo Gassmann applaude Fonseca: “Mi piace, è bravo e preparato”
NOTIZIE AS ROMA LEO GASSMANN – Ha partecipato ad X Factor, ha vinto Sanremo Giovani ma neppure per un momento Leo Gassmann ha pensato di abbandonare l’università. Studia e lavora, con la musica nel sangue e il cinema (chiaro, con quel cognome) in famiglia.
Adesso è in giro per l’Italia dove sta portando la canzone “Vai bene così” e l’album “Strike”. Oltre agli studi però c’è anche un’altra costante nella sua vita: la Roma. Da ragazzo, dice come se fosse vecchio (ha 21 anni) andava allo stadio con uno zio («un caro amico di famiglia, in realtà, ma per me uno zio») ed era abbonato, ora riesce a essere all’Olimpico meno spesso («ma c’ero col Barça», chiarisce) senza però perdere di vista la sua squadra del cuore.
La segue sempre in tv?
«O sul telefono, se sono in giro. Insomma, cerco di non perdere mai una partita».
Se lei fosse un allenatore a chi darebbe la prima maglia?
«Dzeko, sicuro. Uno dei centravanti più forti d’Europa».
Fonseca le piace?
«Moltissimo. Sappiamo che come romanisti dobbiamo sempre un po’ soffrire, è nella nostra natura, ma lui mi sembra bravo e preparato. Quest’anno siamo stati sfortunati per i tanti infortuni, magari il mercato non è stato perfetto, mi riferisco soprattutto al passato, e purtroppo dobbiamo spesso fare i conti con la situazione economica».
Quale scelta del passato non avrebbe fatto?
«Avrei tenuto Nainggolan e qualche altro giocatore, e rinnovato il contratto a De Rossi. Ma guardiamo avanti, la stagione non è mica finita…».
Di Daniele ha la maglia.
«Me la mandò ai tempi di X Factor. Anche perché io da piccolo, tra le altre cose, sognavo di fare il calciatore».
Ruolo?
«Fascia destra, più avanti che indietro, ma all’occorrenza potevo fare anche il terzino».
Ha detto che avrebbe barattato la vittoria a Sanremo Giovani con lo scudetto.
«Confermo. Per il momento ho vinto io, vediamo che succede in futuro…».
Dove può arrivare la Roma in questa stagione?
«Basta che finiscano gli infortuni e che ci sia unione tra Fonseca e giocatori».
Risposta diplomatica. Quella vera?
«Non lo so, 2 anni fa sfiorammo la finale Champions con una squadrona che doveva essere rafforzata e invece siamo ripartiti di nuovo da capo. Quello che posso dire è che io farei un pensierino all’Europa League. Certo, col Siviglia di Monchi è dura, però perché no?».
Papà Alessandro che dice?
«E’ un grandissimo romanista, gli basta che vinca la Roma».
(Gazzetta dello Sport)
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