NOTIZIE AS ROMA – Chi ha le azioni della Roma è un po’ più depresso, la squadra va in senso uguale e contrario e dalla zona Champions ci si sta preoccupantemente allontanando. Tanto da chiedersi: quale Roma stanno vendendo a Mister Friedkin?
Claudio Lotito si pavoneggia all’Olimpico, la sua squadra tiene in scacco l’intero calcio italiano, addirittura è diventata un modello, tutti parlano di Inzaghi, di Igli Tare che di Lotito è l’esecutore e il braccio destro, di Milinkovic, Luis Alberto e di Ciro Immobile, comprato per 9 milioni dal Siviglia e oggi miglior attaccante italiano.
La Roma invece si affanna su troppi fronti per azzeccarne una in campo: il 2020 si è presentato nefastamente, la squadra non ne indovina più una, il tecnico Fonseca, serafico come Liedholm, ha chiesto aiuto ma ha perso pezzi di formazione troppo importanti per non risentirne. Nel frattempo si smobilita e si parla solo d’altro: soprattutto di Totti che si lancia in avventure da manager e i progetti di una comedy tv “Casa Totti” (si fa, non si fa?) e, magari, il rientro di De Rossi in società, allenatore, dirigente, chissà.
Alla Lazio il tempo scorre naturalmente in avanti, mentre alla Roma torna indietro come la classifica. C’è già chi fa i conti sulla gestione timida e disgraziata di Di Francesco, la depressione è incombente. L’inversione di tendenza di Lazio e Roma si era vista già a novembre, poi le due avevano cominciato a filare di pari passo, fino a oggi che siamo andati ben oltre i sei gradi di separazione che tenevano in contatto i due mondi. 14 punti di differenza parlano più di tante chiacchiere.
Persi Zaniolo e Diawara, smarrite colonne come Kolarov e Dzeko su cui si scommise ad agosto un bel jackpot di mercato, la Roma avrebbe potuto mettervi rimedio a gennaio, ma Fonseca ha avuto soltanto altre giovani promesse. La Lazio è rimasta addirittura identica a se stessa dopo aver inseguito la cometa di Giroud: Immobile, Caicedo e Correa l’hanno ripagata di tanta fiducia. La differenza tra Roma e Lazio non è nei soldi – il monte stipendi di Lotito è di gran lunga inferiore – ma nell’aver resistito a cedere i pezzi migliori.
Sul mercato la Roma negli anni ha venduto una squadra da trionfo in Champions League (Alisson e Salah l’hanno vinta dopo che sono andati via), la Lazio si è tenuta tutti e soprattutto ha dato continuità al progetto tecnico. Lotito, Tare, Inzaghi e basta. Alla Roma sono cambiati 8 allenatori, 3 ds, senza contare tutti i dirigenti e diverse decine di giocatori a fare plusvalenza.Il derby sembrava poter riavvicinare almeno le parti tanto distanti, ma non è andata così.
Da adesso il gioco si fa duro, non si potrà più fare finta di niente: la Lazio all’Olimpico domenica sera contro l’Inter per lo scudetto ( Jony dovrebbe prendere il posto di Lulic infortunato), la Roma a Bergamo contro l’Atalanta per la sfida diretta all’ultimo posto in Champions disponibile. Per arginare l’emorragia di gol subiti è possibile che Fonseca si rassegni a una difesa a cinque, in stile Inter e Lazio. Copiare quelli che fanno meglio.
(La Repubblica)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA