Vincenzo Montella, allenatore del Milan

Il tecnico del Milan Vincenzo Montella si confida in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport nella quale parla anche del suo passato nella Roma. Si parte con il match contro i bianconeri: «Certo non ci sottovalutano più, ma che siano quasi imbattibili lo dice il campionato. Sarà una partita chiave: decideranno approccio, interpretazione e agonismo che, da parte nostra, dovranno essere sopra la media. Contro la Juve abbiamo vissuto i due momenti più belli della stagione: la vittoria di Doha e quella dell’andata. Stavolta il risultato servirà ancora di più per la classifica».

Montella-Juventus è la storia di un lungo incrocio. In futuro l’allenerebbe?
«Un professionista all’inizio della carriera non deve precludersi niente, quindi oggettivamente perché no? Magari allenare la Lazio sarebbe più complicato considerato che a Roma ho casa dall’altra parte della città… Quando avevo diciassette anni si parlò di un interessamento della Juve, ero un giovane promettente. Poi mi infortunai e finirono per non cercami mai concretamente».

Montella allenatore avrebbe schierato Montella attaccante?
«Non so se lo avrei fatto giocare sempre. Potessi scegliere un 9 vorrei… Van Basten. Io poi da subentrato facevo grandi cose».

Porterà il suo metodo all’estero?
«Non avrei difficoltà, penso arricchisca. Certi campionati e certe città mi piacciono più di altre: Londra per esempio… Tra quelli che ho avuto io il più bravo è Spalletti, poteva farmi giocare di più, ma mi ha aperto la mente».

Le piace anche come ha gestito Totti?
«Fossi stato il suo confidente lo avrei “costretto” a smettere, l’anno scorso sarebbe stato perfetto. Ma capisco anche la voglia di continuare a regalare emozioni».



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