AS ROMA NEWS MOURINHO – Inizia la settimana nella quale la Roma non può più sbagliare: giovedì alle 21 il ritorno degli ottavi di finale di Conference League contro il Vitesse Arnhem e domenica alle 18 il derby. Nel primo caso i giallorossi partono dalla vittoria per 1-0 ottenuta in Olanda e possono giocare per due risultati su tre, nel secondo dalla sconfitta 2-3 nella partita di andata e non possono permettersi un’altra debacle, scrive il Corriere della Sera.
Come arriva la squadra al doppio impegno? Male, per quello che si è visto in campo ad Arnhem e Udine. E male anche nel commento di Mourinho: «La partita è stata quella che mi aspettavo. Una squadra l’ha preparata in una settimana, noi venivamo da 90’ giocati su un campo di patate. Siamo entrati nel gioco solo con l’energia portata dai cambi. Diversi giocatori non sono ancora pronti mentalmente a giocare Coppa e campionato. Dopo le gare di Conference abbiamo perso a Venezia e a Verona, anche a Udine abbiamo rischiato. Già dal riscaldamento, osservando il linguaggio del corpo, ho visto una squadra stanca e poco concentrata».
Analisi lucida, anche se è sembrata stanca pure la gestione di Mou nel primo tempo, quando la fascia sinistra – Ibanez, Zalewski, Zaniolo – è stata devastata dagli attacchi dell’Udinese senza che dalla panchina giallorossa arrivassero correzioni. Il problema è che il doppio impegno si riproporrà subito, con Vitesse e Lazio. Come farvi fronte?
Mou esclude un piano unico che metta insieme le due gare: «Ho parlato diverse volte con i giocatori: non possiamo scegliere le partite e dire che una è più importante dell’altra. Dobbiamo avere forza mentale e migliorare sotto questo aspetto. Ci vuole uno spirito diverso. Anch’io sono un po’ stanco, però la stanchezza la sento dopo la partita. Qualche giocatore invece l’ha sentita anche durante e questo non mi è piaciuto. Ho letto che Zaniolo e Pellegrini potevano non giocare perché diffidati. Io però preparo una partita alla volta, se ne preparo due le perdiamo entrambe. In caso di giallo, avrebbero saltato la Lazio. Pazienza. Ma io non posso preparare due partite alla volta».
Un sicuro aiuto verrà dal rientro di Mkhitaryan, che si è conquistato – insieme a Rui Patricio, Smalling e Abraham – la patente di insostituibile. È una delle poche certezze in una squadra con pochi punti di riferimento. Un insostituibile che però ha compiuto 33 anni, ha il contratto in scadenza e accetterà un rinnovo solo se ricco e almeno biennale. Ma questo sarà un problema per domani. Oggi è Vitesse e Lazio.
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