AS ROMA NEWS VERONA VOLPATO MOURINHO – Uno ha girato e rigirato la Roma, fino a trovare la scelta giusta. L’altro l’ha tirata fuori dalle sabbie mobili, lanciandola direttamente al 4° posto. La vittoria che vale la Champions ha una firma nobile come quella di Mourinho e una promettente come quella di Volpato. Sono loro due ad aver marchiato a fuoco la vittoria del Bentegodi, che permette tra l’altro alla Roma anche di sorpassare la Lazio, scrive La Gazzetta dello Sport.
Ed alla fine Mourinho si gode i tre punti e la vittoria che vale il quarto posto. “Il Verona ha lottato per non perdere, Bocchetti è un allenatore giovane, bravo, in dieci ci ha creato tante difficoltà. Sono contento per la vittoria, più di così non potevamo fare. Ho cambiato sistema due volte, creduto nel talento di questo bambino (Volpato, ndr) e che Matic potesse fare la differenza in costruzione. Quando vinci al 90’ si può parlare di fortuna, ma la fortuna noi l’abbiamo cercata a lungo. Gli infortuni? La nostra filosofia è che se uno cade, l’altro si alza. Piangerci addosso crea negatività, la positività invece la dà la fiducia negli altri giocatori”.
E quando gli chiedono dove può arrivare questa Roma, Mou va sulla difensiva: “Non lo so, facciamo fatica in ogni vittoria, fa parte del nostro dna. Dobbiamo sopravvivere fino al 13 novembre, puntiamo a restare attaccati alle squadre con super-qualità”. A chi gli chiede del derby, dice che non ne vuole parlare, ma spiega: “Penso al Ludogorets. Quando un allenatore pensa a una gara e non alla partita successiva di solito non finisce bene. Io ho avuto esperienze di questo tipo. Quando fai l’errore è difficile conviverci, così come dire che la colpa è del tecnico e quindi si inizia a sparare per sviare l’attenzione”. Un riferimento a Sarri e al caso Milinkovic?
Ma Mou preferisce gustarsi Volpato: “È creativo, sa giocare tra le linee, ma anche attaccare gli avversari. Lui oramai è un giocatore della prima squadra, anche se è ancora giovane e ha tanto da imparare. Ma a metterlo dentro non ho fatto una pazzia. Non potevo sapere che avrebbe fatto gol, ma sapevo che ne aveva il potenziale”.
Già, Volpato, uno che evidentemente il Verona ce l’ha nel destino. “Non so il motivo, forse perché mio padre viene da qua – dice – Questo gol lo dedico ai tifosi che sono venuti fino a qui. Sono entrato quasi a freddo, sono molto contento di aver segnato e aver cambiato la partita. Cosa mi ha detto Mourinho? Che ho avuto fortuna (eufemismo, ndr). Ma quella giocata con Matic la proviamo anche in allenamento, devo ringraziare lui per il gol. E siamo stati bravi a non mollare mai”.
E allora, dopo la benedizione del suo manager Totti (“sono contento per lui”) chissà che un pensierino non voli già al derby. “Una partita alla volta, prima c’è il Ludogorets”. Mourinho docet, del resto. Volpato sa dove e come apprendere le cose migliori.
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