James Pallotta

Il problema del villaggio globale, in fondo, è che rende tutto infinitamente piccolo. Per questo, basta un breve giro di telefonate con procuratori e amici dei calciatori per capire come, anche nel loro mondo dorato, ciò che filtra dai media e dalle dichiarazioni ufficiali (il bilancio trimestrale) e ufficiose, arrivino a tutti e preoccupino un po’.

In fondo, James Pallotta è vicino e, nello stesso tempo lontano. Ma se la dirigenza non può certo lamentare la mancanza di un confronto costante, ci sono tanti giocatori – almeno una dozzina – che addirittura non hanno mai visto il presidente da vicino.

Comprensibile, visto che la sua assenza da Roma dura da più di due anni, anche se alcuni giallorossi ebbero modo d’incrociarlo nella tournée negli Stati Uniti dell’estate 2018. Più fortunato è stato Fonseca, che oggi festeggia un anno dalla firma londinese del suo contratto e ha avuto modo d’incrociarlo e relazionarcisi. L’unica malinconia, forse, è quella di perdere Zaniolo per una settimana, causa interventino al naso per favore la respirazione.

Ma a che punto è il gruppo? Nell’anticipazione dell’intervista su Sky Sport che andrà in onda oggi in più fasce orarie, il d.s. Petrachi spiega come «soprattutto i primi giorni ho visto grande voglia, cattiveria e concentrazione. Questa ultima settimana li ho visti un po’ così, quindi devo far capire che ci stiamo avvicinando al campionato». Toccherà fare la voce grossa? Vedremo, anche se poi la contestazione prende di mira sempre il presidente, a cui ieri alcuni tifosi hanno dedicato due striscioni feroci, di cui citiamo solo il primo: «A Roma di papponi ne sono passati tanti, tu li batti tutti quanti».Quanto basta per far capire come l’Atlantico sia sempre largo.

(Gazzetta dello Sport)



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