Rassegna stampa
Paradosso Mkhitaryan: solo lui può fare il regista, ma è in scadenza
Essere un giocatore fondamentale della squadra ma non sapere ancora se quella squadra avrà ancora voglia di puntare su di te o meno. È uno dei tanti paradossi della Roma attuale, quella costruita da Tiago Pinto e che Mourinho continua a fatica a digerire, scrive La Gazzetta dello Sport.
Il giocatore in questione è ovviamente Henrikh Mkhitaryan, quello che per cifra tecnica è probabilmente la miglior espressione calcistica della Roma. Uno talmente bravo che in questi primi sette mesi di Roma di Mourinho è stato utilizzato un po’ ovunque: trequartista esterno o centrale, seconda punta, mezzala e adesso anche regista.
Già, perché in una Roma che manca clamorosamente di quella casella – nonostante l’allenatore abbia chiesto quel tipo di giocatore da due sessioni di mercato – Mourinho sembra intenzionato da qui alla fine a schierarci proprio lui, Mkhitaryan. Lui che a giugno ha il contratto in scadenza e non si sa neanche se sarà ancora giallorosso.
Mkhitaryan ha giocato lì domenica pomeriggio, a Reggio Emilia, in casa del Sassuolo, in un centrocampo sicuramente fatto di palleggiatori (con Sergio Oliveira e Pellegrini) ma che mancava probabilmente di quella sostanza che serve per battagliare nella zona nevralgica del campo. Micki però a Mou è piaciuto e anche molto, come ha ammesso lui stesso a fine partita.
«Non abbiamo il giocatore adatto per essere lì nel centro del motore, capace di far girare la squadra – le parole del tecnico giallorosso –. Quello che, per caratteristiche, si avvicina di più a quel ruolo è Mkhitaryan, quella di metterlo in quella posizione è stata sicuramente un’intuizione felice. Henrikh è l’uomo che pensa meglio il gioco, che trova meglio gli spazi ed è il giocatore fondamentale di questa squadra in funzione di questo».
Una promozione totale, che fa pensare che da qui alla fine della stagione in quella posizione possa essere schierato spesso anche l’armeno al posto di Cristante, che invece sembrava quello più adatto tra quelli nella rosa giallorossa.
Ma alla fine la Roma ha ancora voglia di puntare su Mkhitaryan o meno? Il fantasista armeno è sbarcato nella Capitale tre anni fa – e di fatto – è andato avanti a rinnovi annuali (nel primo contratto c’era l’opzione per il secondo, poi è arrivato l’accordo firmato a giugno scorso). Anche un anno fa fu così, più per volontà del giocatore che non del club. Adesso Pinto dovrà mettersi a tavolino e capire se ci sarà la voglia di averlo ancora in giallorosso, compatibilmente con le esigenze del progetto (e aspettando Mino Raiola, l’agente del giocatore, che nell’ultimo periodo ha avuto problemi di salute).
Sul giocatore nel frattempo è piombato lo Spartak Mosca, pronto a portarselo a casa con un’offerta faraonica. Micki ha 33 anni, nella prossima stagione andrà per i 34. Serve una valutazione dei suoi parametri fisici ed atletici, considerando anche che guadagna oltre 4 milioni di euro (bonus inclusi). Ma un arretramento del suo raggio d’azione potrebbe aiutarlo anche in tal senso, considerando che il dinamismo, la forza e la resistenza sono dei parametri inevitabilmente destinati a perdere qualcosa per strada. Oggi, a tutti gli effetti il regista della Roma è Mkhitaryan. Per il futuro, ovviamente, Mourinho spera che questa volta possa essere ascoltato…
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