Fonseca e la squadra non si rassegnano ai problemi di carattere economico della Roma, e così l’imminente riavvio della stagione rappresenta un’opportunità per tutti.
Sul fronte societario, pare inutile sottolineare come i circa 50 milioni che potrebbero arrivare dalla qualificazione alla Champions – che avvenga agganciando il quarto posto o vincendo la Europa League, farebbe lo stesso (si fa per dire) – rappresenterebbero un balsamo per i conti della società, anche perché il rapporto fra James Pallotta e la famiglia Friedkin è stato congelato ma non ucciso dalla pandemia. Nei giorni scorsi, tra l’altro, c’è stato un nuovo abboccamento del magnate texano per una cifra di circa 550 milioni, ma che per il momento non è stata accettata da Pallotta. Al netto delle smentite di rito, una cosa è certa: la trattativa non è affatto tramontata, anche se bisognerà aspettare luglio per la svolta. Magari agevolata anche dalla qualificazione alla Champions, che la Roma insegue con più motivazioni che mai.
Ma non è solo la società a sperare in quel mezzo miracolo sportivo che significherebbe arrivare in Champions League. Ci punta anche la squadra. Innanzitutto perché ritiene di avere le qualità tecniche per poter essere nella élite del calcio italiano, e poi perché questo – dal punto di vista utilitaristico – oltre a far scattare una serie di bonus individuali, consentirebbe di rientrare più velocemente del denaro “congelato” dalla pandemia.
Insomma, c’è una mutua convenienza a tentare il tutto per tutto per arrivare al traguardo d’inizio stagione, e Fonseca lavora proprio per questo, anche se ieri – nel giorno del nuovo ciclo di tamponi (tutto ok) – s’immalinconiva del fatto che, nelle condizioni di vita di gruppo attuali, è più difficile trovare quell’ottimo spirito di gruppo che finora ha caratterizzato la sua gestione. Ma non è il momento di arrendersi. E la Roma ci crede.
(Gazzetta dello Sport)
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