Rassegna stampa
Roma, attacco alla trasferta
Un mese senza vittorie (l’ultima risale ormai al 23 gennaio). E come se non bastasse, una squadra che in trasferta è addirittura la decima in serie A. Non il massimo per avvicinarsi alla partita di domani contro lo Spezia. Match che completerà un mini ciclo (Cagliari, Empoli, Genoa, Sassuolo, Verona e appunto Spezia) che avrebbe potuto/dovuto rilanciare i giallorossi in ottica Champions, scrive Il Messaggero.
In realtà, dopo l’en-plein delle prime due gare, la Roma ha frenato. Gli ultimi tre pareggi consecutivi l’hanno fatta scivolare addirittura all’ottavo posto in classifica. La quarta piazza è sempre lì, distante appena 6 punti. Ma anche per i meno ottimisti, c’è comunque un’Europa da salvare. Ed è lecito, al netto dell’ennesimo anno di transizione, attendersi almeno uno step in avanti, passando dall’attuale Conference (che agli ottavi riserverà il Vitesse) all’Europa League.
Si riparte così da La Spezia. Con un Mourinho in meno (domani sconterà la prima giornata di squalifica: per fare ricorso c’è tempo sino a mercoledì mattina) ma con il rientro di molti titolari (Zaniolo, Mkhitaryan e Mancini) e la consapevolezza che in stagione c’è stata una squadra all’Olimpico e un’altra fuori. In campionato le gare disputate sono 26, di cui 14 in casa e 12 in trasferta.
Lontano da Roma, Pellegrini e compagni viaggiano a 1,33 di media, quasi mezzo punto in meno (1,78) rispetto alle partite casalinghe. Nonostante i due match di differenza i giallorossi segnano (25 a 19) e subiscono di più (20 a 14) a tal punto che soltanto con Salernitana e Genoa, Rui Patricio è rimasto imbattuto. Fortuna vuole che lo Spezia al Picco non voli: appena 3 successi e 12 punti conquistati in altrettante gare.
Tuttavia quello che sorprende della Roma è la costante capacità di smentire se stessa. Così se per gran parte della stagione non pareggiava mai, ora è reduce da tre pari consecutivi. In questo alternarsi di risultati e sensazioni, la certezza è Abraham. Fin qui ha segnato 8 delle 11 reti in campionato lontano dall’Olimpico. E 6 di queste sono arrivate nelle ultime 4 trasferte: 2 all’Atalanta, 1 al Milan, 2 all’Empoli e il rigore trasformato contro il Sassuolo. Nell’era dei tre punti, potrebbe diventare il primo calciatore giallorosso a segnare per 5 partite esterne consecutive. Una prolificità che non sembra essere un caso.
In trasferta infatti la Roma può sfruttare gli spazi che in casa non trova. E avere due contropiedisti come Tammy e Zaniolo, fa sì che i giallorossi possano diventare letali, come dimostrano le migliori prestazioni stagionali contro l’Atalanta e l’Empoli, due squadre propositive ma che lasciano ampi spazi. Il problema però rimane la fase difensiva. Nemmeno schierarsi con il 3-5-2 – che spesso e volentieri si trasforma in 5-3-2 con Karsdorp (ieri di nuovo papà del secondogenito Kaiden) e Viña ai lati più l’inserimento di Oliveira in mediana – ha garantito impermeabilità. Perché i gol a volte possono anche essere una casualità. Meno i tiri subiti.
Se in serie A la media è di poco superiore ai 10 per squadra a match, nelle ultime trasferte, compresa quella di Coppa Italia, la Roma ne ha subiti 12 (Sassuolo), 14 (Inter), 16 (Empoli) e 19 (Milan). Lo Spezia, invece, da quando a dicembre affrontò i giallorossi, nelle ultime 4 uscite casalinghe (contro Fiorentina, Sampdoria, Verona e Empoli) non ha mai toccato la doppia cifra a livello di conclusioni. Fare meglio, diventa un obbligo.
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