L’arrivo di Gianpaolo Calvarese, nuovo consulente della Roma, risponde a una precisa necessità della società che ha trovato corrispondenza nelle intenzioni dei Friedkin: inserire una figura professionale di riferimento diretto per gli arbitri, a Trigoria e anche fuori, scrive il Corriere dello Sport.
Non prenderà il posto di Vito Scala, a cui da qualche anno è stato affidato il ruolo di dirigente addetto agli arbitri, ma potrà agevolarne il compito nei rapporti con le istituzioni dopo una prima parte di stagione in cui la Roma si è spesso lamentata per il trattamento ricevuto.
Calvarese è già stato a Trigoria per tenere una lezione alla squadra sul Var, sulle regole più controverse e aggiornate, distribuendo consigli sul comportamento da tenere in campo per dialogare con gli arbitri. Per conto della società stilerà un profilo tecnico e caratteriale dell’arbitro designato a dirigere la Roma, fornendo input ai giocatori: quanto ammonisce, come reagisce alle proteste, se è abituato a subire le pressioni del Var etc.
L’addetto agli arbitri è appunto Vito Scala, ex factotum di Totti, che è uno dei pochi tesserati autorizzati a parlare con il gruppo arbitrale in occasione delle partite. Scala partecipa anche alle riunioni istituzionali. E continuerà a farlo perché la Roma non intende depotenziarlo con l’affiancamento di Calvarese. I due avranno funzioni diverse e complementari, nella ricerca di un miglioramento delle relazioni diplomatiche.
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