Rassegna stampa
Roma, De Sanctis si è dimesso: ora può andare al Milan
La gestione Friedkin è un frullatore: tutto cambia, lentamente eppure rumorosamente. Ieri si è dimesso Morgan De Sanctis, che nella Roma aveva vissuto tre anni da portiere e cinque da dirigente, scrive il Corriere dello Sport.
Se ne è andato senza strappi, soprattutto con Tiago Pinto al quale ha comunicato la decisione, perché scontento di un ruolo secondario: dall’inizio della stagione, quando la proprietà aveva chiamato Vincenzo Vergine alla guida del settore giovanile, la sua operatività era scesa a livelli che non tollerava più. Non ci sono altri motivi.
Il comunicato che ufficializza la separazione è infatti pieno di parole dolci. De Sanctis ha scritto un messaggio pieno d’amore: «Nel mio cuore questo club occuperà sempre un posto speciale. Ho vissuto visceralmente la Roma sin dalla prima stagione da calciatore giallorosso e oggi voglio ringraziare tutti coloro che hanno accompagnato il mio percorso in società, dentro e fuori dal campo: rivolgo per questo un pensiero ai tifosi, alle proprietà, ai dirigenti, ai dipendenti, agli allenatori, agli staff tecnici e ai calciatori con cui ho avuto il privilegio di vivere questa esperienza».
Ma è importante anche la frase di commiato del general manager, che gli riconosce dei meriti nella ristrutturazione del vivaio: l’impegno quotidiano di De Sanctis ha favorito un equilibrio apprezzabile tra investimenti, stipendi e qualità: «Sono certo che la Roma continuerà a beneficiare del lavoro impostato da Morgan nei propri ambiti di competenza» dice Tiago Pinto.
De Sanctis lascia la Roma senza avere una squadra pronta ad accoglierlo. Ma la sua idea è occupare una posizione di prestigio: ha già ricevuto la chiamata di Ricky Massara, che ha conosciuto alla Roma e che sarebbe contento di portarlo al Milan, magari per valorizzare il proprio settore giovanile. Ma è presto per prevederne le mosse. De Sanctis ha il patentino da direttore sportivo e in passato ha ricevuto anche una proposta dell’Ascoli, che lo voleva come direttore generale. Si è messo sul mercato aspettando di ricollocarsi.
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