Spalletti ci pensa, ma non ditegli che l’idea è venuta guardando la squadra di Conte: potrebbe offendersi. La Roma della prossima stagione, però, potrebbe somigliare eccome all’Italia di oggi. Ricalcando anche quelli che erano stati i primi esperimenti romanisti all’arrivo del tecnico toscano nella capitale.

UNA ROMA MODELLO ITALIA – A dirlo ad alta voce sembra quasi di rompere un dogma, ma Luciano Spalletti ci pensa davvero: impostare la Roma del prossimo anno sulla base di una difesa a tre. L’idea è quella di rendere la squadra il più possibile camaleontica, e nella convinzione dell’allenatore di Montespertoli il modo migliore per riuscirci è partire dalla base di un trio difensivo “elastico”, capace di adattarsi ad altri moduli in corso di gara. In più, il centrocampo a 5 è il modo migliore per far fronte alla mancanza ormai atavica di terzini: con l’addio di Maicon e il futuro ancora incerto di Digne (lui spera di tornare, il Psg per ora non lo libera), oggi l’unico laterale in organico è Florenzi, non certo un terzino di ruolo. Con la difesa a 3, Spalletti pensa di poter far fronte anche all’attuale carenza di centrali. Come? valorizzando De Rossi come perno dei tre di difesa. In più il modulo consentirebbe di sfruttare al meglio Manolas e lo stesso Florenzi, recuperare un esterno mancino impiegando nel ruolo pure El Shaarawy (e Conte ha mutuato proprio da Spalletti questa possibilità anche per la nazionale). Il modello sono le squadre “trasformiste” che dominano in Europa, come il Bayern di Guardiola. Ovviamente, mercato permettendo.

L’IDENTIKIT DEL CENTRALE: MANCINO E CON I PIEDI BUONI – In questo senso, l’obiettivo per la difesa è chiaro e dichiarato. L’identikit circolava diffusamente a Trigoria già prima dell’infortunio di Rudiger: un difensore che sia mancino di piede – per poter giocare comodamente da terzo di una dufesa a tre elastica – e capace di giocare il pallone per impostare la manovra. Insomma, un Castan (lui, Leandro, potrebbe finire al Genoa, ma l’ha chiesto pure la Samp). Il primo obiettivo a primavera era Iñigo Martinez, della Real Sociedad, praticamente il prototipo perfetto. Ma la trattativa non è decollata e lui ha rinnovato. Ora si sonda mezza Europa, pronti anche a derogare pure di rispondere ai parametri economici che impongono al club di chiudere operazioni economicamente sostenibili: in prestito gratuito o con riscatto alla prossima stagione. Nacho del Real sarebbe un’operazione economicamente perfetta e l’accordo con il Real è già raggiunto (prestito gratuito per una stagione), lui pure ha dato il proprio gradimento. Ma è destro e manca un po’ d’esperienza, allora Sabatini prende tempo. Aspettando di avere l’occasione di chiudere per il nuovo Castan.

(La Repubblica – M. Pinci)



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