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Rassegna stampa

Roma, il problema dei prestiti

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NOTIZIE AS ROMA – Ordine di capitan Fonseca, postato su Instagram dal balcone della sua casa nel verde: «In questo momento la strategia di gioco è chiara a tutti: stiamo a casa. Ed è quello che sto facendo anch’io qui a Roma». Giusto così e, per dare alle parole una base solida con i fatti, ha allungato fino a mercoledì l’astensione dagli allenamenti.

Il calcio, però, sta facendo dei piani per il futuro, sperando che la battaglia contro il coronavirus sarà vinta presto. La Lega calcio potrebbe riprendere il 2 maggio (con ripresa degli allenamenti a metà aprile) e chiusura il 30 giugno. Non è una data messa a caso, perché è quella in cui scadono i prestiti e i contratti. Andare oltre significherebbe creare un problema a molte squadre.

La Roma, ad esempio, ha in rosa Smalling (Manchester United), Mkhitaryan (Arsenal) e Zappacosta (Chelsea), un pezzo di Premier League in prestito, oltre a Kalinic, arrivato dall’Atletico Madrid. Il piano giallorosso era cercare un’intesa per abbassare il prezzo dei primi due, chiedere al Chelsea un altro anno di prestito per Zappacosta (che praticamente ha saltato tutta la stagione per la rottura del crociato del ginocchio destro) e restituire Kalinic. In questo momento di enorme incertezza, però, è diventato molto difficile fare il prezzo di un calciatore, anche perché i club perderanno molti soldi tra mancati incassi al botteghino e diritti tv, oltre naturalmente a un crollo nel merchandising.

C’è anche il discorso inverso, perché la Roma ha dato moltissimi giocatori in prestito: Nzonzi (al Rennes), Gonalons (Granada), Florenzi (Valencia), Olsen (Cagliari), Karsdorp (Feyenoord), Coric (Almeria) e soprattutto Schick (Lipsia). Il ceco ha fatto molto bene in Bundesliga (7 gol in 15 presenze) e ha lasciato il segno anche in Champions League, dove i tedeschi hanno raggiunto i quarti di finale battendo il Tottenham Hotspurs, che nella scorsa stagione arrivò in finale contro il Liverpool.

Il Lipsia ha il diritto di riscatto fissato a 29 milioni di euro. Fino a poco fa, per un centravanti di 24 anni, sembrava un prezzo di favore. A giugno sarà ancora così? Ma, soprattutto, a giugno i club avranno finito i loro campionati? Sapranno se si sono qualificati per la Champions League? Avranno la certezza di un «new deal» della Uefa, magari modificando il Financial Fair Play perché gli introiti sono calati e sono restati contratti lunghi e onerosi da onorare?

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Ci sono poi i giocatori con il contratto in scadenza 30 giugno 2020 e anche per loro non è semplice capire il futuro. Qualcuno poteva convincere in extremis la propria squadra a tenerli o un’altra a fidarsi di loro. la Roma non ne ha, ma nel 2021 scadono quelli di Kolarov, Perotti, Juan Jesus, Fazio, Bruno Peres e Mirante.

(Corriere della Sera)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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