La tifoseria romanista si è svegliata con la notizia fragorosa dello sfogo di Mourinho e si è sentita meglio. Non solo sollevata ma anche rappresentata. Perché la stragrande maggioranza del tifo è dalla sua parte, più che mai, scrive il Corriere dello Sport.
C’è chi sostiene che la società non gli abbia messo a disposizione un organico sufficiente a lottare per le prime posizioni, chi invece si scaglia contro i giocatori ritenuti colpevoli, proprio come ha urlato l’allenatore negli spogliatoi di San Siro, di non essere adatti al ruolo che interpretano. In ogni caso tra gli imputati dell’avvilente momento della Roma non c’è lui, il caposquadra.
È un’adesione plebiscitaria, quasi fideistica, o dionisiaca se vogliamo trattenerci in un ambito pagano. Dopo quasi 13 anni senza trofei, Mourinho resta la luce abbagliante di una trasformazione possibile. Mourinho, che a sua volta deve rinverdire una bacheca vuota da 5 stagioni, è considerato l’ultima spiaggia. Parla degli arbitri ostili? La Curva Sud manda una delegazione a protestare davanti alla federcalcio. Chiede un regista sul mercato dopo 83 milioni spesi in estate e due rinforzi low cost rimediati a gennaio? È giusto così, nessuno mette José in un angolo. È il presupposto, il postulato, su cui impostare il ragionamento.
In fondo anche Fabio Capello, dopo un deludente primo anno concluso al sesto posto, ha vinto lo scudetto al secondo tentativo. In quel caso Franco Sensi lo aveva assistito con gli acquisti di Batistuta, Samuel ed Emerson, un campione per reparto.
I Friedkin riusciranno a fare altrettanto l’estate prossima? È questo l’interrogativo che rimbalza dall’etere ai social. Tutte le trasmissioni radio, tutti i thread dei tifosi hanno dibattuto delle durissime accuse dell’allenatore alla squadra. Sostenendolo, in media. La prospettiva di un’altra stagione fuori dal cordone sanitario della Champions League è già di per sé fastidiosa da sopportare.
Ma quello che inquieta è soprattutto il futuro: dando per scontato l’anno di transizione – il quarto consecutivo – non sarebbe accettabile l’inerzia estiva. Nonostante i conti in rosso e le difficoltà finanziarie di tutti i club di calcio, la Roma dovrà investire molto per cercare di colmare il gap con le 4-5 squadre migliori. Questo dice Mourinho e questo pensano i tifosi, che pure riconoscono i limiti di un percorso lento e accidentato.
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