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Rassegna stampa

Roma, non solo Mourinho (2 turni e multa): stangata su Pinto e preparatori

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L’attesa stangata è arrivata ma la Roma non ci sta. Il dispositivo del Giudice sportivo ha punito il club in lungo e in largo per le proteste contro l’arbitro Pairetto (e non solo) durante e al termine di Roma-Verona, scrive il Corriere della Sera

Questo il dettaglio: due giornate di squalifica e 20.000 euro di multa per lo Special One; due giornate al suo uomo di fiducia e preparatore dei portieri Nuno Santos; una giornata (ma per un litigio con la panchina avversaria e un’ espressione blasfema) al preparatore atletico Stefano Rapetti; squalifica fino all’8 marzo per il general manager Tiago Pinto.

Spiegate, nel dettaglio, le motivazioni. Mou paga «gravi insinuazioni», «un fare minaccioso» e le proteste «reiterate nel tunnel che porta agli spogliatoi. Recidivo». Molto curioso, però, un passaggio del dispositivo in cui Mourinho, sempre descritto come incendiario, per una volta prova a vestire i panni del pompiere. La squalifica di Tiago Pinto, infatti, arriva perché il General manager giallorosso, nel dopo partita ha «affrontato in maniera irruente il Direttore di gara e, pur trattenuto dal proprio Allenatore, ha indirizzato gravi insinuazioni». La squalifica a Tiago Pinto è stata ridotta «per aver presentato scuse formali al Direttore di gara in un secondo tempo».

Mourinho non sarà in panchina nella trasferta contro lo Spezia e nella gara casalinga con l’Atalanta ma la Roma sta studiando le carte per il ricorso contro le squalifiche. Dal dispositivo del Giudice sportivo il ruolo dei collaboratori della Procura Federale, a bordo campo, sembra più decisivo di quello dell’arbitro Pairetto, cioè il diretto interessato che pur poteva far sentire le sue ragioni nel referto.

Il momento della Roma è tumultuoso. Lo confermano le dimissioni di Maurizio Costanzo, dopo nemmeno un anno, da «advisor esterno per le strategie della comunicazione legata prevalentemente allo stadio». Negli scorsi mesi anche Stefano Scalera, External affairs director, aveva salutato il club. «Non riuscivo più a fare le cose per cui ero stato chiamato – ha detto Costanzo a Ilmessaggero.it -. Avevo un contratto per occuparmi dello stadio, ma non venivo informato di nulla. Che cosa stavo facendo? Ci sono stati mesi molto buoni, ma io non sono abituato a tenere un posto senza fare niente. Ho scritto ai Friedkin che non potevo più assolvere al compito che mi era stato assegnato». 

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La parola «scritto» non è casuale. Costanzo aveva chiesto per due volte un incontro di persona, senza essere accontentato. Così ha deciso di togliere il disturbo «pur rimanendo tifoso della Roma e tifoso di Mourinho».

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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