Se era un piano – difendere con una linea a 5 «bassa» e sfruttare gli spazi in contropiede – è stato studiato male. La Roma contro il Verona, per almeno un’ora, è stata surclassata dal Verona e non ha dato segnali di vita, scrive il Corriere della Sera. L’ingresso dei tre Primavera – prima Zalewski, poi Volpato e Bove – ha portato voglia di fare, corsa, sfrontatezza. Il Verona ha smesso di vincere tutti i duelli e la Roma ha ripreso una partita che sembrava già perduta.
Oltre all’apporto della linea verde c’è stata anche una mossa tattica che ha aiutato la squadra: il ritorno della difesa a 4, guadagnando un giocatore a centrocampo e nella fase offensiva. La cartina di tornasole è il rendimento di Karsdorp: terrificante come difensore centrale sul centro-destra, in un’accoppiata deficitaria con Maitland-Niles, e propositivo una volta rimesso a fare il terzino destro, anche se continua a mancare la qualità dei cross e dei passaggi finali.
Mourinho ha detto più volte che il suo schema preferito resta il 4-2-3-1 ma che la difesa a 3 mette i giocatori più a loro agio. Non essendo un integralista, lo Special One ha scelto da settimane la difesa a 3 (ma contro il Verona è stata a lungo a 5). I risultati, però, non gli hanno dato ragione. In assenza di un vero regista la squadra fatica ancora di più a costruire, rinunciando quasi completamente – caso quasi unico in Serie A – a far partire l’azione dal basso. Contro il Verona, ad esempio, i passaggi lunghi sono stati 42 a 19. Il possesso palla è stato simile per 4/5 di gara. Poi, anche per le sostituzioni poco incisive di Tudor, la Roma ha dilagato nel finale (6’09” contro 2’23”).
La Roma del 3-5-2 si trova spesso con un uomo in meno a centrocampo e con la squadra molto lunga in campo. L’agressività non è una caratteristica di questa rosa (65 recuperi contro i 74 del Verona) e ancora una volta la Roma ha corso meno della sua avversaria (quasi 5 km).
Perché ostinarsi con la difesa a 3, allora? Difficile dare una spiegazione. Tanto più che nessun difensore – il meno peggio in questo senso è Kumbulla – ha doti particolari di impostazione. Curioso pensare che anche Paulo Fonseca, teorico della difesa a 4, a un certo punto è passato a quella a 3. I risultati, però, non sono arrivati nemmeno con lui.
La vittoria della Fiorentina contro l’Atalanta ha fatto precipitare la Roma all’ottavo posto in classifica, fuori anche dalla zona Europa League e Conference League. È arrivato il momento di preparare il futuro, anche nel modulo.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA