Oggi, o al più tardi domani, Ruediger sarà operato al ginocchio destro in seguito alla lesione al crociato anteriore durante l’ allenamento. Gli Europei erano ad un passo per il tedesco, ma il sogno di è infranto e potrà tifare la sua Nazionale solo in tv (al suo posto Loew ha convocato Tah del Leverkusen). Il difensore si affiderà alle mani esperte del Prof. Mariani, che di recente ha rimesso in piedi Strootman dopo la doppia operazione sbagliata in Olanda. La risonanza magnetica svolta in Francia ha confermato la diagnosi, ossia la rottura del crociato, ma a Villa Stuart non sono ancora arrivati i referti completi e prima di sporcare i ferri del chirurgo verranno fatti ulteriori accertamenti.

Il 23enne è già costretto al terzo intervento allo stesso ginocchio nel giro di un anno e mezzo (a dicembre del 2015 il menisco, la scorsa estate una pulizia dell’articolazione), ma non si dà per vinto: «Potrete vedermi soffrire, ma mai arrendermi». In ogni caso, i precedenti problemi non influenzeranno i tempi di recupero, i canonici 6 mesi. La maledizione di Ruediger è stata condivisa, purtroppo, da tanti romanisti nella storia recente e c’è chi ci ha messo molto meno del previsto a tornare in campo. Esempio emblematico è quello di Totti, proprio nella prima era Spalletti: crack datato 19 aprile 2008, il 24 agosto era pronto per la Supercoppa italiana. Appena 127 giorni, con tanti ringraziamenti a Mariani. Di Francesco ed Emerson ci misero 5 mesi a tornare, Cicinho e Mexes 6, poi ci sono stati casi più complessi come quelli di Tommasi, Burdisso, Dodò e in ultimo Strootman. Quest’anno anche i giovani Capradossi, Ponce e Nura si sono dovuti operare al crociato. La fortuna non sembra proprio di casa a Trigoria.

(Il Tempo)



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