Connect with us

Rassegna stampa

Senza Mourinho, ma questa Roma è la sua

Published

on

L’ha cercata, voluta, l’ha sudata fino al minuto 54 del secondo tempo di una partita che non voleva finire finché il pallone non fosse entrato e, fiera, l’ha portata a casa, scrive Il Messaggero. Arriva un successo che dà ossigeno e punti luccicanti per restare agganciati al treno dell’Europa, salendo al sesto posto davanti alla Lazio, in attesa che la Fiorentina recuperi la sua partita e della prossima sfida in casa contro l’Atalanta. 

Arriva la vittoria forse dopo una delle migliori prestazioni giocate almeno in questo scorcio di 2022, per intensità, lucidità, occasioni da gol e carattere. Una Roma mourinhana senza lo Special in panchina e nemmeno in tribuna (a proposito: ancora assenti in trasferta i Friedkin): Josè era sul pullman. Certo, non la migliore per precisione, ma stavolta ci si può passare sopra, visto il finale vibrante di emozioni. 

Bentornata Roma, verrebbe da dire, dopo i tre pareggi malinconici contro Genoa, Sassuolo e Verona, che hanno tenuto su la squadra, facendola galleggiare nella mediocrità, nell’essere e nel non essere, nel piattume. Ora, a sentire i protagonisti, si riparla addirittura di piazzamento in zona Champions. Magari non sarà così – la distanza è ancora lunga ma non si sa mai – ma ora serve solo poterci credere, per il morale, per non sentirsi in mezzo al nulla, all’anonimato: e va bene così.

Zaniolo negli spogliatoi mostra su Instagram i punti in fronte e il calcio preso da Maggiore proprio allo scadere. L’arbitro Fabbri inizialmente non lo vede, avrà bisogno del Var per confermare il fallo e concedere alla Roma un rigore all’ultimo respiro, che le consente di vincere meritatamente una partita e far festa dopo trentuno tiri verso la porta non andati a buon fine, quattro legni (Cristante, Pellegrini e due Zaniolo), con Provedel che stava per diventare l’eroe della serata. Si stava concretizzando, insomma, una maledizione, che Tammy ha annullato dal dischetto, calciando una palla pesante per il gol giallorosso più tardivo in serie A (98′ e 3 secondi). 

Nicolò alla fine è uno dei protagonisti, anche se questa partita Mourinho gliel’ha fatta giocare dall’inizio del secondo tempo. Lui, davanti a Chicco Evani in tribuna, è stato convincente. Una mando l’ha data, agganciandosi ai vari Pellegrini, Micki, poi ElSha, Cristante, tutti impegnati a portare avanti il pallone, che proprio non voleva entrare. Due tempi quasi speculari: un assedio, per quasi cento minuti. Mourinho, che in panchina non c’è perché squalificato, fa subito una magia: fuori Zaniolo, come previsto, e dentro Zalewski, il ragazzino che ormai troppo ragazzino non lo è più, se non altro perché vive con la prima squadra da un bel po’.

Advertisement

Il polacco si muove bene, fa l’ala e il terzino, contribuisce a far espellere Amian e libera la strada alla Roma, che domina in dieci contro undici. Le occasioni fioccano dai primi minuti. Protagonista iniziale, Pellegrini, che sta pian piano ritrovando la condizione migliore. Colpisce un palo e sfiora una rete spettacolare in pochi minuti, il capitano. Poi tocca a Abraham andare in fuga dalla porta, per l’inglese non sembrava proprio serata, sbagliava e continuava a sbagliare. 

Zaniolo si affaccia sul campo a inizio ripresa, i tifosi dello Spezia gli riservano un applauso: del resto lui qui è di casa. Mou toglie Mancini, che sul tramonto del primo tempo rimedia pure un’altra ammonizione sciocca: fallo inutile sulla trequarti. Ma al di là di questo, in superiorità numerica si può fare a meno di un difensore centrale (su tre schierati in avvio, poi). Lo spartito, anche se con un sistema di gioco diverso (si torna a quattro dietro, Zalewski fa il terzino) rispetto al primo tempo, non cambia, aumentano le palle gol sbagliate, e mai la Roma era stata così efficace ad arrivare al tiro. 

Si contano i gol falliti di pochissimo anche nella ripresa, con la preoccupazione che tendeva ad aumentare: ancora Pellegirni altre due volte, Abraham di testa e non solo, poi Veretout, quindi Zaniolo due volte. Mourinho le prova tutte e a un certo punto, fatti tutti i cambi, in campo c’erano sei attaccanti contemporaneamente, Abraham, Shomurodov, El Shaarawy, Mkhitaryan, Pellegrini e Zaniolo. 

Qualcuno ha ricordato le mosse scriteriate di Carlos Bianchi, ormai circa venticinque anni fa. Ma almeno questa Roma, la partita l’ha vinta, mantenendo la lucidità e non creando solo ammucchiate in area. Lo Special in città è sempre amatissimo a differenza di quanto non lo fosse l’argentino, nonostante la classifica sia migliorata ma non ancora all’altezza della sua fama. Aspettando i calciatori che vuole lui.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Advertisement
Advertisement



Copyright © 2008 - 2024 | Roma Giallorossa | Testata Giornalistica | Registrazione Tribunale di Roma n. 328/2009
Licenza SIAE n. 8116
Editore e direttore responsabile: Marco Violi
Direttore editoriale e Ufficio Stampa: Maria Paola Violi
Contatti: info@romagiallorossa.it