Tra vigili che ballano in tribuna e le prese in giro a Wallace, il web è una pentola che ribolle da domenica pomeriggio. L’ironia dei tifosi della Roma si scatena al fischio finale del derby vinto per 2-0 al termine di una settimana in cui la Lazio sembrava nettamente la favorita, caricata da un ambiente pieno di entusiasmo. La gioia dei sostenitori giallorossi è quindi doppia e si scontra virtualmente con la delusione dei laziali, abbattuti e costretti a fare la parte dell’incudine. “0-2 guerra etnica persa” una delle scritte apparse su una serranda della città, risposta al discorso fatto da un ultrà biancoceleste alla squadra giovedì scorso a Formello. Ma anche il martellante rimpallo da un account all’altro – su Twitter e Facebook – della faccia di Mel Gibson, nel film “Braveheart”. L’attore interpretava la storia dell’eroe nazionale scozzese, William Wallace, che sul campo di battaglia si dipingeva la faccia di biancoceleste. Così la leggerezza difensiva del Wallace laziale, quella che ha regalato la palla a Strootman per il primo gol romanista, si è trasformata in breve in una caricatura cinematografica diventata virale.

Ma lo sfottò rimbalza sulle radio private, tra telefonate e messaggi arrivati alle varie redazioni. E si sottolinea come la Roma abbia vinto il suo quarto derby consecutivo in campionato, con la Lazio che non riesce a vincerne uno dalla finale di coppa Italia. “L’ultima stracittadina con un loro successo è quella contro il Frosinone, il 4 ottobre del 2015”, o ancora “A forza di ricordare la ‘coppainfaccia’ si sono dimenticati co- me se vince un derby. Quella è diventata una maledizione per loro”. La scena più divertente l’ha regalata un vigile urbano in tribuna: sulle note di “Ma che sete venuti a fa’”, ha cominciato a saltare in maniera plateale, con una gestualità buffa che ha fatto impazzire il web, attirando migliaia di visualizzazioni. E c’è anche chi, in un supermercato, in zona Giardinetti, ha messo nel bancone della carne delle ossa con un’etichetta che recita: “Specialità memorial. Ah no, guerra etnica. Ideale per i pasti post derby. La spazza Wallace, la pija Marchetti…e pure stavolta v’ha detto pedalino…ve saluta Tony Ruediger”.

E Ruediger – seppur assente per il matrimonio del fratello – ieri pomeriggio è stato uno dei più osannati dai circa 4mila tifosi che hanno invaso il Tre Fontane per l’allenamento a porte aperte deciso da Spalletti. Una festa, tra cori, fumogeni e applausi agli eroi del derby appena vinto – Strootman e Nainggolan su tutti – ma senza gli ultras, assenti perché nella mattinata di ieri è morto uno storico tifoso della curva. Si chiamava Giorgetto, faceva parte del gruppo dei Fedayn, ed è lo storico ideatore dei cori della Sud. È stato ricordato con uno striscione al Tre Fontane, all’interno di una festa che ha emozionato e coinvolto i giocatori, non più abituati ad avere un sostegno così ravvicinato e caloroso

(La Repubblica – F. Ferrazza)



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