Edin Dzeko

Giocare appena possibile, per concludere la stagione – assegnando lo scudetto e gli altri titoli sportivi – e limitare il danno economico. Il calcio italiano trascorre la quarantena a spremersi le meningi per trovare la via d’uscita meno dolorosa possibile.

Lunedì sarà una giornata fondamentale in questa road-map dell’emergenza: verrà formalizzata all’Assocalciatori nella persona del suo presidente, Damiano Tommasi, la proposta di sospensione degli stipendi per i calciatori di serie A per il periodo in cui non stanno giocando né si stanno allenando nei rispettivi centri sportivi.

Non si tratta di un piano vero e proprio, che verrà elaborato più in là e che comprenderà le misure già individuate come lo stato di crisi per i club, con conseguente estensione della cassa integrazione ai lavoratori dipendenti iscritti al Fondo Pensione Sportivi Professionisti con retribuzione annua lorda non superiore a 50 mila euro lordi e la creazione di un Fondo Salvacalcio.

Una misura transitoria che come termine ha per il momento quello del 3 aprile ovvero lo stesso del Decreto Cura Italia emanato dal Presidente del consiglio e valido per tutto il Paese.

Una misura, quella della sospensione degli ingaggi, che intende anticipare anche la prevedibile (ma non scontata) mossa delle pay tv che per ora stanno continuando a pagare per un prodotto di cui non possono più disporre (così come del resto gli abbonati, ai quali però Sky ha perlomeno aperto tutta la sua piattaforma a tutto il suo pubblico), ma che potrebbero chiudere i rubinetti per fronteggiare i loro guai di bilancio.

(Il Messaggero)



FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨