FIRMA LA PETIZIONE: RINNOVOXMOU
Josè Mourinho, uno dei 5 allenatori più vincenti della storia recente del calcio mondiale, rischia di arrivare a fine stagione senza il rinnovo contrattuale, che meriterebbe ampiamente. Non c’è bisogno di dire cosa rappresenta lo Special One per la stragrande maggioranza dei tifosi della Roma. Un popolo che sta dalla sua parte, il mourinhismo che è uno stile di vita prima che uno stile di calcio, il fatto di voler vincere onestamente e concretamente. Magari le sue squadre non ruberanno l’occhio, ma portano i risultati.
Nel giro di un anno solare, dal 25 maggio 2022 al 31 maggio 2023, Mourinho ha portato la Roma a giocare due finali Europee, la Conference League (vinta) e l’Europa League (che tutti sappiamo come è stata persa e per colpa di chi), facendo entrare i giallorossi in una dimensione calcistica diversa, unica, per la prima volta nella propria storia.
Ma non solo: i numerosissimi sold out consecutivi allo stadio, biglietti per l’Olimpico introvabili anche per le partite non di cartello: Mourinho ha riportato la gente allo stadio dopo gli anni bui di Fonseca e Pallotta, grazie alla politica lungimirante dei Friedkin. Mourinho è uno e uno solo: Mourinho in questo momento è parte integrande della Roma, se non la Roma stessa.
“Esiste il mourinhismo ma anche l’anti mourinhismo. Specialmente a Roma, ci sono entrambe le fazioni. Il mourinhismo lo conoscono le persone che sanno cosa ho fatto. L’anti mourinhismo è cavalcato da gente felice in tutto il tempo in cui la Roma non vinceva una coppa, non aveva alcun tipo di successo europeo. Si divertono in radio e va bene. L’anti mourinhismo vende, il mourinhismo è un modo di stare nella vita più che nel calco. Lo dico perché trovo gente per strada, in ogni punto del mondo, che si identifica con me e con il mio modo di stare nella vita. Per me, comunque, la partita più importante è sempre la prossima. Il resto è il passato, è storia”, ha detto recentemente in un’intervista a Sky Sport da Federico Buffa.
Per poi continuare: “Quando sono arrivato qui, non conoscevo la Roma. Ci ho giocato contro con l’Inter, mentre con il Porto ho giocato non contro la squadra più importante della città. Non conoscevo la Roma né come città di cuore calcistico, né la società AS Roma. Avevo allenato tre grandi squadre in Inghilterra, Manchester, Chelsea e Tottenham e volevo quindi andare fuori dall’Inghilterra. La Roma è arrivata con un discorso che mi è piaciuto, ed è stata la proprietà che mi ha fatto venire. Dopo, quando sono arrivato e ho imparato a conoscere il romanismo, ho imparato a conoscere tutti i loro dubbi, ho imparato a conoscere tutte le loro frustrazioni e ho cercato di entrarci dentro. Mi sono fatto tante domande, cui ho bisogno di rispondere con il tempo. Mi sono affezionato tanto al romanista. Mi piace il romanismo. Mi piace il romanista puro, mi piace il romanista della strada, che va la mattina a Trigoria solo per avere una foto. Mi piace la gente che segue la squadra ovunque. Quando arrivi in due finali europee e prendi la città con te, quando tu piangi di gioia con loro, tu diventi ancora più uno di loro. È ciò che sento adesso, è stato naturale. Quando sono in panchina e guardo alla destra all’Olimpico mi emoziono ancora. Quando guardo dietro di me non mi piace tanto, ma quando guardo alla mia destra mi fa venire i brividi, è gente che rimane con me, anche quando un giorno andrò via”.
Ecco perche non solo Romagiallorossa.it, ma pensiamo la stragrande maggioranza dei tifosi romanisti chiedono a gran voce il rinnovo per Josè Mourinho. Anche per un anno, meglio se per due, decisione che rimettiamo alla società e allo stesso Special One. Ma la Roma, in questo momento storico, non può esistere senza Mourinho. Lo Special è garanzie di competitività, di attrattività dei migliori giocatori (vedi Dybala e Lukaku), di giocarsela in Europa a determinati livelli come mai è stato fatto in 96 anni di storia. Per questo, e non solo, chiediamo il #RinnnovoXMou.