Luciano Spalletti

Luciano Spalletti, allenatore dell’Inter, ha commentato il pareggio per 1-1 contro la Roma.

SPALLETTI A PREMIUM SPORT

Santon le ha chiesto scusa?
Non deve chiedere scusa a nessuno. Ha commesso qualche errore ma a chi deve chiedere scusa? Succede a chi gioca a calcio.

Non si chiede scusa nel campo…
Noi siamo l’Inter, siamo l’Inter. Se abbiamo timore e non ci prendiamo la responsabilità… Noi dobbiamo far accadere le cose, lavorando sempre in maniera corretta. Chi chiede scusa e ha timore si deve fare da parte.

Differenza tra primo e secondo tempo. Grande reazione negli ultimi 20 minuti. Cosa vi manca?
Non abbiamo sofferto per 70 minuti. Handanovic non ha fatto le parate che ha fatto Alisson. Abbiamo sbagliato molto nella costruzione, dovevamo essere più veloci perché loro ci venivano addosso. Ci è mancata la testa solida. Ci dobbiamo basare sulla nostra forza, chi siamo dobbiamo farlo vedere. Nessuno deve dipingere il nostro professionismo. Troppe palle perse sulla costruzione. Nel secondo tempo si sono viste giocate più importanti.

Brozovic era per migliorare in questo senso?
Voi siete bravi a giocare a briscola con le figurine dei calciatori. Stiamo lì tutta la settimana. Quando ripartono i giocatori che ha la Roma, con Brozovic hai un certo filtro e con Gagliardini abbiamo un gioco diverso. Io non ho parenti, scelgo la formazione migliore. Viviamo su un equilibrio sottile. Non potevamo mettere una punta altrimenti non la reggiamo con il nostro equilibrio. Se non riusciamo ad arrivare sulla trequarti, diventa tutto più difficile. Ce la facevano calciare sempre.


SPALLETTI A SKY SPORT

Sull’abbraccio con Alisson e la prestazione del brasiliano.
Parlo volentieri di Alisson, lo scorso anno l’ho penalizzato. Avevo due portieri fortissimi, ho deciso di tenere Szczesny perché veniva da una grande stagione. Alisson l’ho anche risentito, lui è un uomo vero. Non l’ho mai fatto giocare, negli allenamenti faceva il difensore centrale e li andava a prendere tutti a metà campo. Ha grande forza e carattere, è un uomo di quelli veri. E’ giusto quello che dicono, che merita una grande squadra.

Due punti persi o uno guadagnato?
Abbiamo quasi meritato di vincerla, ce l’eravamo costruita questa reazione. Abbiamo pressato forte, i giocatori si sono liberati di questa tensione che non capisco ma c’è. Si fanno le cose timidamente e non si prendono certe responsabilità rispetto alla posizione che vogliamo raggiungere. Questa è una squadra che sta facendo quello che deve fare. Non abbiamo questo carattere così forte, troppe volte ci viene lo scoramento invece di dire ‘ti recupero qualche metro e faccio qualche contrasto in più’. Abbiamo timore di non farcela. Abbiamo però fatto vedere dei valori, il secondo tempo è un modo per portargli a visione che lo spessore di squadra è questo e che lo può fare.

Arriva Rafinha, troppe aspettative?
Si dice così. Lui ha bisogno di allenarsi. I calciatori lo metteranno in condizione di poterci aiutare. Poi vedremo, la strada la dobbiamo fare da soli. Noi oggi volevamo giocare con un mediano basso e le due mezzali, poi bisogna far girare la palla con i centrali e la costruzione deve essere più pulita e non farla sempre lentamente.

Come si può migliorare?
E’ un carattere che si ha individualmente. La mentalità si costruisce anche sull’entusiasmo del momento. E’ lo spessore del carattere di aver lottato per arrivare in una posizione. Spesso scompariamo quasi dal campo, l’addizione del carattere che si ha individualmente fa la differenza.

Ogni tanto si può giocare anche lanciando lungo Perisic.
E’ una soluzione che si ha sempre in evidenza, quando si riesce a inizare l’azione, loro nelle scalature mandano fuori il centrocampista di parte. Nella pressione loro i centrocampisti sono più alti degli attaccanti esterni, poi se tu riesci a uscire scalano con la linea difensiva e si diventa quasi in parità numerica. Se nel muovere il pallone gli crei l’obbligo di scomodare un difensore un buco si crea.

Mercato?
Non bisogna aspettare che i direttori portino gente, le soddisfazioni ce le portiamo a casa da soli.


SPALLETTI ALLA RAI

Un pareggio che vi va stretto. Nel primo tempo però avete faticato…
Oggi abbiamo tentato di fare qualcosa di diverso, di portare sulla trequarti più giocatori. Nella costruzione non abbiamo avuto la velocità giusto e li abbiamo agevolati. Lo svantaggio ha reso tutto più difficile, mentre nel secondo tempo c’è stata la reazione. Loro devono capire che è così che si deve fare.

Perché non vincete dal 2 dicembre?
Abbiamo perso punti in maniera banale e in alcuni episodio ci ha girato male. Di testa dobbiamo crescere perché abbiamo delle scorie e qualcuno deve capire che per lottare contro queste squadre ci si deve mettere d’impegno.

Può aiutare il mercato? Rafinha e Lisandro Lopez?
No, non può. Non posso dire ai miei giocatori che un ragazzo che non gioca da un anno e mezzo ci cambia le cose, siamo noi a dovergli dare una mano. Non posso dire a chi gioca che sarà lui ad aiutarci, dato che ha giocato 7 partite. Lisandro Lopez è un acquisto, ma Skriniar e Miranda stanno facendo benissimo. Io parlo con i dirigenti tutti i giorni e decidiamo insieme.

Ti eri lamentato con la società dicendo che volevi dei rinforzi? Ti bastano questi rinforzi?
Io ho poche cose di cui lamentarmi con questa società. Eravamo partiti con dei progetti grossi, che anche voi giornalisti avevate detto che fossero grossi, e poi si è rimasti così. Nel mezzo ci vorrebbe un giocatore di un livello importante che potrebbe aiutare a competere ai massimi livelli. Noi siamo già a posto, ma non ci possiamo aspettare che Rafinha la prossima settimana gioca e vince la partita da sola.

Cos’è cambiato dal 3-1 dell’andata?
Non molto, facciamo un po’ di fatica perché abbiamo perso qualche partita e non abbiamo un carattere forte che ci faccia mantenere la solidità. Se tutto va bene riusciamo a costruire qualcosa, ma se qualcosa va male non riusciamo a ripararlo.

Quindi si può dire che non si è lamentato ma potrebbe?
Ma no. Voi avevate detto che avevamo 150 milioni, quando in realtà poi…



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