Daniele Faggiano, direttore sportivo del Palermo, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport per parlare dell’imminente sfida con la Roma. Queste le sue parole:

Nelle ultime gare il Palermo avrebbe meritato qualcosa in più.
“Per chi non ha visto la partita il risultato contro il Torino è pesante. Chi l’ha vista ha potuto vedere che ci sono state delle migliorie anche rispetto alla gara contro la Sampdoria, contro la quale abbiamo disputato una buona partita. Il 4-1 è difficile da digerire e da spiegare, abbiamo preso anche una traversa. C’è stata una reazione. C’è un nuovo modo di giocare, la palla non viene buttata e si gioca sempre. A volte è rischioso perché i ragazzi lo stanno assimilando piano piano”.

Nel corso degli ultimi tre anni sono andati via giocatori importanti.
“Posso parlare solo dell’ultima stagione, perché sono arrivato i primi di Agosto. Però la mentalità di Zamparini è quella di investire su dei giovani semi-sconosciuti, se non del tutto, e cercare di portare delle plusvalenze importanti”.

De Zerbi può essere il valore aggiunto per far crescere i giovani del Palermo?
“De Zerbi è un valore aggiunto per noi, ma non perché è stato preso sotto la mia gestione, perché non si discute Ballardini, però è stato preso perché ha delle idee, è giovane, vuole dimostrare, vuole fare bene. Quando sbaglia lo dice ed è già un passo in avanti. Se lui sbaglia deve fare mea culpa ma non abbattersi e iniziare il lavoro proprio da questi sbagli. Su Iemmello il discorso è lungo perché in Italia tra agenti, direttori sportivi, allenatori e calciatori facciamo un po’ di confusione perché un calciatore che esce dalla Primavera, anche se ha vinto lo scudetto Primavera o ha fatto tanti gol in Primavera, deve crescere regolarizzando tutto. Non può andare subito in una big di B o giocare subito in A. Andare in C non vuol dire perdersi ma vuol dire fare esperienza, giocare per dei punti, giocare con gente che ha fame e che ha famiglia”.

Molti ragazzi che fanno esperienza in Lega Pro hanno possibilità di crescere con più calma.
“L’importante è che giochino, è inutile che vanno in B a fare numero. Secondo me devono giocare. Molto spesso se voi andate a vedere escono dalle Primavere i migliori e gennaio tornano in C o vanno in C perché non trovano spazio, perché non c’è l’allenatore che punta sui giovani. Io ho avuto qualcuno della Lazio in B e giocava poco. Adesso, però, Lombardi ha fatto gol pure in Serie A”.

I numeri del Palermo in trasferta. Fuori casa siete imbattuti.
“Faccio gli scongiuri (ride, ndr). Non penso siano più abbordabili le avversarie. Trovare in casa Sassuolo, Napoli, Juventus e il Torino di adesso non è semplice. Queste sono state le nostre partite in casa. Il Sassuolo, alla prima giornata, veniva già da un mese in più di ritiro perché doveva disputare l’Europa League e non siamo stati fortunati. La sconfitta con il Torino ci può stare, abbiamo incontrato una grande squadra con un grande Ljajic ma il risultato è stato pesante a livello numerico ma non a livello di gioco”.

Un commento sulla Roma?
“E’ una squadra che deve trovare un assetto e un proprio equilibrio. Pure ieri sera ha sbandato, ma resta una squadra importante. E adesso si è sbloccato anche il bomber (Dzeko, ndr) che tutti contestavano. Può fare male a tutti”.

Con De Zerbi può nascere un progetto importante?
“Lo spero, perché abbiamo un contratto a medio-lungo termine. Ce la mettiamo tutta, anche se non è semplice. Faremo di tutto per toglierci dalle sabbie mobili della classifica”.

Un commento su Quaison, Hiljemark e Nestorovski?
“Nestorovski è stato bistrattato all’inizio perché il cognome non finisce per “inho”, allora in molti pensavano che non potesse fare bene. Ma è un ragazzo volenteroso che ha voglia di imparare. Non gli si può chiedere di partire da lontano, deve stare nell’area piccola. E’ uno che vede la porta e che fa gol impossibili, anche durante gli allenamenti. Gli altri due possono solo migliorare e con questo allenatore possono avere punti di vantaggio per il prosieguo della carriera. Quaison è tornato da una settimana mentre Hiljemark lo vorrebbero tutti. In questo momento De Zerbi sta chiedendo ad Hiljemark un lavoro che non era abituato a fare ma dovrà iniziare a farlo proprio per diventare un grande giocatore. Non ha la corsa di Quaison o di Trajkovski ma ha qualità e ha una certa determinazione per entrare in area e fare gol”.



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