Franck Kessie, centrocampista dell'Atalanta

George Antagana, agente di Franck Kessie, ha rilasciato un’intervista a Calciomercato.com parlando, tra le altre cose, anche del presunto interesse della Roma per il suo assistito. Queste le sue dichiarazioni:

Il mercato si è concluso e finalmente cessano anche le voci.
“Per fortuna ogni cosa ha una fine, e in questo caso eravamo andati già troppo oltre”

Ma il il giocatore è stato davvero così vicino alla Roma?
“C’è un proverbio africano che dice: ‘forse qualcosa accadrà il giorno in cui alla gallina cresceranno i denti’ Con me non c’è mai stato assolutamente alcun contatto, la Roma non mi ha mai chiamato. Mi sono confrontato con i massimi dirigenti dell’Atalanta e anche loro mi hanno confermato che non è mai stata avviata una trattativa”

Ma allora perché da giorni non si parla d’altro?
“A tante persone interessa solo disturbare il lavoro degli altri, magari nella speranza di poterne approfittare. Nel calcio attuale ci sono troppi millantatori, bisognerebbe stopparli subito invece che dargli credito. Spesso si tratta di persone senza progetto né cultura del lavoro, persone che inseguono il guadagno facile lucrando sul lavoro altrui”.

Tutto questo caos può influire sul rendimento del ragazzo?
“No, lui è tranquillo e sa di svolgere la professione più bella del mondo. Queste cose non lo toccano, ma di sicuro si sarà chiesto anche lui da dove saltassero fuori tutte le voci. Inizia a capire la politica del pallone, che qualche volta è poco chiara”

Allora possiamo dire che dall’Italia non è arrivata nessuna offerta?
“Ad oggi le uniche vere offerte che abbiamo ricevuto non arrivano dall’Italia”.

Pensa che nella prossima finestra di mercato possano inserirsi altri intermediari o adesso la vicenda è abbastanza chiara per tutti?
“Vivo in Italia da ormai tantissimi anni e faccio questo mestiere da molto tempo. Credo di aver dimostrato, nel corso della mia carriera, quali siano le mie capacità e quale sia la mia correttezza. Non penso di aver bisogno di intermediari disonesti. Kessie all’Atalanta l’ho portato io, dopo un lavoro di programmazione e scouting. Dov’erano a quei tempi tutti i fenomeni che si palesano adesso? Chiaro sintomo di come si facciano vivi solo perché fiutano l’affare e non perché curano realmente l’interesse del calciatore”.



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