Era tutto stabilito, o quasi. Dopo le indicazioni fornite lunedì da Spalletti alla proprietà, Walter Sabatini aveva approfittato della riunione tecnica con Pallotta, Zecca, Massara e Baldissoni per illustrare le strategie di mercato da operare nei prossimi 22 giorni: entro il 30 giugno la Roma è costretta ad incassare i 30 milioni previsti dal piano di rientro dell’Uefa. L’infortunio al ginocchio di Rüdiger, però, complica prepotentemente i programmi del club, che ora rischia di perdere i suoi gioielli più preziosi.
ACCORDO PER MARIO RUI – Le cessioni restano sempre una priorità, nel frattempo però Sabatini è vicino a chiudere il primo colpo. Martedì il ds ha avviato i discorsi con l’Empoli per Mario Rui. Discorsi che dopo poche ore sembrano già in dirittura d’arrivo: “So che l’accordo è stato trovato”, ha assicurato l’agente del terzino, Mario Giuffredi. Un’operazione pressoché chiusa (prestito oneroso a 2-3 milioni con obbligo di riscatto fissato a 6) costretta, però, a finire momentaneamente in secondo piano, così come i discorsi con l’Udinese per Widmer e Zielinski: il tempo stringe e l’esigenza di cedere è al momento assai più pressante. “Pallotta ha difeso i suoi giocatori”, aveva dichiarato Sabatini al termine della riunione allo studio Tonucci. Per il direttore sportivo, però, si apre ora uno scenario complicato con l’obbligo di non poter più considerare il tedesco come una cessione utile ad incassare e con la contestuale necessità di inseguire il suo sostituto.
RÜDIGER, GUAI DI MERCATO – La settimana scorsa il riscatto per 9 milioni dallo Stoccarda. Una mossa ritenuta prioritaria a fronte dell’interesse del Chelsea sul calciatore. La successiva cessione di Antonio Rüdiger – confermata la lesione al crociato anteriore del ginocchio destro su cui interverrà il Prof. Mariani (lo stesso di Strootman) – era stata individuata dal ds Sabatini come soluzione alternativa alla cessione dei due pezzi forti del centrocampo, Pjanic e Nainggolan. La conferma della lesione emersa dalle risonanze effettuate in mattinata ghiaccia Trigoria e aggiunge criticità alle già problematiche tempistiche che il direttore sportivo è chiamato a fronteggiare: non solo l’esigenza di cedere entro il 30 giugno, ma anche la nuova necessità di assicurarsi un’alternativa di livello in vista del preliminare di Champions League di metà agosto (seguiti Umtiti e Musacchio ma resta aperta la pista per il ritorno di Benatia). “Potrete vedermi lottare ma mai mollare”, il messaggio di sfogo di Rüdiger – costretto a rinunciare alla sua prima competizione da titolare con la sua selezione – affidato ai profili social personali.
PJANIC, NAINGGOLAN: SACRIFICATI DI LUSSO – Abbandonato il piano Rüdiger – Antonio Conte proverà ancora di più a stringere per la prima scelta Koulibaly – per la società di Trigoria servirà ora affrontare una delicata scelta, verosimilmente orientata verso la cessione di uno tra Pjanic e Nainggolan. Per la Juventus la clausola da 38 milioni prevista dal contratto del bosniaco è eccessiva e vuole trattare al ribasso. Ma pure Ancelotti pensa a Pjanic per il centrocampo del suo nuovo Bayern. Il rischio per la Roma è di doversi accontentare di una somma più bassa. Altrettanto reale la volontà del Chelsea di continuare a monitorare la situazione di Radja Nainggolan: “Conte – ha dichiarato il belga – ha cercato di prendermi alla Juventus. Ora mi vuole al Chelsea e abbiamo già avuto una conversazione interessante. Anche Courtois e Hazard stanno cercando di convincermi”. L’offerta da circa 35 milioni di euro che i blues sono pronti a recapitare alla società capitolina potrebbe convincere anche Pallotta che pure, nei suoi giorni di permanenza in Italia, ha più volte blindato – a parole – l’ex Cagliari.
(Repubblica.it – M. Monti)
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